"Non succede spesso che Gianluca Petrachi si conceda ai microfoni dei giornalisti. Il direttore sportivo ama tenere il profilo basso e lavorare nell'ombra. Il blitz odierno a Bormio per seguire da vicino il ritiro estivo del suo Toro è stato però il momento buono per fare il punto con i cronisti al seguito della squadra sul lavoro che sta portando avanti, in un mercato che sin qui ha portato in dote gli acquisti di Izzo, Bremer, Meité e Rosati e le cessioni di Milinkovic-Savic (prestito) e Barreca. "Credo sia giusto far notare che la nostra prima mossa è stata trattenere i giocatori, abbiamo così detto no a una serie di richieste importanti. Come nel caso di Sirigu che ha scelto di restare e poi rinnovato. Questo è il nostro modo di lavorare con ciascuno dei giocatori di Mazzarri, che aveva una richiesta urgente: avere la difesa al completo per l’inizio del ritiro. Il nostro mercato è diviso in tre fasi, la prima era mantenere l’ossatura della squadra che Mazzarri ha scoperto piano piano nei mesi scorsi. La seconda sarà sfoltire il gruppo, la terza cogliere le occasioni per rifinirlo/migliorarlo, se ci saranno". E dunque, prima di tutto la difesa, che per il momento è a posto così: "Sono arrivati Izzo (a dieci milioni) e Bremer (a quasi sei milioni), che ci tengo a precisare non è una seconda scelta. Noi volevamo anche Verissimo, li avremmo presi entrambi ma le regole federali sugli extracomunitari e il comportamento del Santos ci hanno portati a una scelta. Bremer è un giocatore diverso da Verissimo, essendo più marcatore puro, ma ora il reparto è fatto. In difesa aspettiamo anche Lyanco. Su di lui crediamo moltissimo, a settembre avrà finito il percorso di recupero, piace a mezza Europa perché ha davvero qualità. Così come Bonifazi: altro giovane di grandi potenzialità".
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