Fisico, classe e talento: Maxi Lopez aveva tutte le carte in regola per diventare un craque del calcio mondiale. Come spesso accade in questi casi però, al genio, è affiancata una dose di sregolatezza che, se non controllata, può portare a un epilogo inevitabile. E questo è ciò che, almeno in parte, è accaduto a Maxi Lopez. Sin dagli albori della sua carriera, dal River Plate al Barcellona, il ragazzo, oltre a un talento cristallino, aveva mostrato segni di indolenza caratteriale che nel tempo ne hanno influenzato il cammino. E la storia si è ripetuta anche al Torino.
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Toro, Maxi Lopez genio e sregolatezza: saluta uno degli eroi di Bilbao
Focus on / L'attaccante argentino è vicinissimo all'Udinese: una scommessa vinta solo in parte
Dopo 6 mesi strepitosi, in cui Maxi è riuscito a conquistare il Torino e il cuore dei suoi tifosi, il calo. Alle radici del problema la precaria forma fisica del giocatore: in più occasioni Maxi è stato colto, prima da Ventura e poi Mihajlovic, in evidente sovrappeso. Voci, lamentele, critiche che hanno giorno dopo giorno inasprito un rapporto che sembrava poter durare fino a fine carriera. Ora il ragazzo è ai saluti: la trattativa con l'Udinese è ormai vicina alla chiusura e il Torino è pronto a dire addio a uno degli ultimi eroi del San Mames.
Ora, tra gli artefici di quel grande successo, rimarranno solo Molinaro e Moretti con la società granata che perderà, di fatto, uno dei protagonisti di una delle imprese calcistiche più romantiche degli ultimi anni. Genio e sregolatezza: Maxi Lopez dice addio al Torino dopo due anni e mezzo in cui ha dato e ricevuto tanto amore e passione da parte del popolo granata.
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