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Il Pagellone del 2018, Cairo voto 7: il patron mai così ambizioso

I voti di metà stagione / L’anno del presidente Cairo è stato all’insegna del decisionismo e degli investimenti

Redazione Toro News

Quello del presidente Urbano Cairo è stato un 2018 all’insegna del decisionismo e dell’ambizione, ostentata quest’anno come mai in passato. A partire dai primi giorni di gennaio, quando a seguito della sconfitta contro la Juventus in Coppa Italia il numero uno granata ha deciso di esonerare Sinisa Mihajlovic sostituendolo con Walter Mazzarri. Un allenatore all’opposto del serbo per credo calcistico e modo di essere della persona. Una svolta netta, con il patron granata che ha scelto un allenatore dal curriculum importante che apprezzava da tempo per provare a raddrizzare la stagione in atto ma soprattutto per gettare le basi di un nuovo progetto. La qualificazione in Europa non è arrivata nel 2017/2018 nonostante un girone di ritorno migliore di quello di andata. Quest’anno, a metà campionato,nonostante qualche rimpianto il Torino è in piena lotta e solo il futuro saprà dire se i granata riusciranno a scrivere una pagina di storia. 

L’ambizione, il presidente Cairo, l’ha mostrata anche nel mercato estivo, caratterizzato da investimenti importanti ai quali stavolta non hanno fatto da contraltare cessioni eccellenti se si esclude quella di Adem Ljajic, giunta in extremis e non per motivi di tornaconto economico. Gesti concreti di ambizione sono stati anche alcuni rinnovi di contratto strategici come quelli di Salvatore Sirigu e Iago Falque (2022) e Vincenzo Millico (2023). Proprio il talentino granata è simbolo di un settore giovanile che trae dall’impulso del presidente granata le risorse umane ed economiche che hanno portato alla vittoria della Coppa Italia Primavera e dell’Arco di Trento Under 17. A tal proposito si ricorda anche il rinnovo sino al 2022 dell’ottimo Bava, responsabile del settore giovanile, e quello sino al 2020 del tecnico Coppitelli, che aveva molte altre offerte. 

Ovviamente tutto è migliorabile e così anche la conduzione del presidente Cairo. Margini di miglioramento ravvisabili nei risultati sportivi della squadra, che quest’anno ha l’obbligo di provare a migliorare il nono posto dello scorso anno, ma anche nel completamento del Filadelfia (che il club granata sta ultimamente tenendo aperto più che in passato, almeno prima delle partite di Serie A), e nel via dei lavori al Robaldo, il nuovo centro sportivo del vivaio granata (e qui non si può fare altro che attendere con pazienza novità dal Comune di Torino). Un’altra cosa positiva che nel 2019 pare realizzabile è l’istituzione di una seconda squadra. In generale, però, si può dire che mai come nel 2018 Urbano Cairo ha dimostrato di voler arrivare in alto col Torino, anche per come ha reagito, mettendosi in mostra prima persona al costo di incorrere in multe della federazione, ai numerosi torti arbitrali subiti dalla sua squadra. 

IL 2018 di URBANO CAIRO: VOTO 7