"Ha parlato a ESPN Brasil Lyanco, il centrale difensivo su cui vige grande curiosità nel mondo granata, che lo attende al varco della prossima stagione. Già Mihajlovic punta molto su di lui, quindi saranno i prossimi mesi ad essere decisivi per il futuro del giocatore. Un futuro che Lyanco immagina estremamente ambizioso, come racconta quando parla della sua scelta di lasciare la Serbia per tornare in patria, in Brasile, e giocarsi un posto tra i grandi: "È stato esattamente per questo, ho sempre sognato di giocare l'Olimpiade, perché no, la Coppa del Mondo. È stata una scelta difficile che ho dovuto fare, nonostante la Serbia mi abbia accolto molto bene, nonostante abbia giocato l'Europeo con le giovanili della Serbia. La Serbia mi ha aiutato molto a crescere nella mia carriera, come professionista e persona".
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Il sogno di Lyanco: “A Torino per arrivare alla Seleção”
Le parole del brasiliano in patria, sospeso tra l'avventura in granata e un futuro da conquistare
"Lyanco continua: "Ho dovuto scegliere. I miei agenti e i miei genitori mi hanno detto: "Filho, fai quello che ti dice il cuore." E allora ho scelto il Brasile, ho cominciato a giocare a calcio 5 anni e sognavo già di vestire l'amarelinha (il nome della maglia del Brasile, "amarelo" vuol dire giallo, ndr). Per quanto sia difficile conquistare un posto, andare all'Olimpiade, alla Coppa del Mondo, devo continuare a lavorare bene e continuare a crederci. Grazie a Dio sono diventato un professionista, ho giocato nel San Paolo, adesso sono andato fuori, al Torino. Nella mia vita niente è stato facile, quindi perché non continuare a sognare di vestire la amarelinha?".
"Lyanco passa poi a parlare delle numerose differenze che intercorrono tra il calcio brasiliano e quello italiano: "Moltissime. Qua in Brasile si gioca mercoledì e domenica, mercoledì o sabato, e quindi la frequenza degli allenamenti è diversa. In Italia c'è una partita alla settimana e bisogna allenarsi il lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, e anche sabato ma l'allenamento è un po' più leggero perché alla domenica si gioca. È un'ora, un'ora e mezza di allenamento, ma molto intensa, soprattutto perché in Italia la fase difensiva è molto importante: sali, scendi...".
"Lyanco, infine, conclude: "Bisogna rimanere concentrati per tutto il tempo, e spesso non si è stanchi solo nelle gambe ma anche mentalmente. Gli allenatori italiani sono molto esigenti. Bisogna sempre stare attenti, e soprattutto per me che devo capire cosa chiede l'allenatore, cosa dice l'altro..All'inizio è stato non semplicissimo, è parecchio diverso rispetto al Brasile".
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