"Quella subita contro la Juventus è stata per il Torino la prima sconfitta stagionale, dopo un percorso iniziale fatto di tre vittorie (Sassuolo, Benevento e Udinese) e due pareggi (Bologna e Sampdoria). Un buon bottino, tutto sommato, che tuttavia non lasciava pienamente soddisfatti, soprattutto osservando le prestazioni con cui questi risultati sono arrivati: osservando i successi, contro i neroverdi un match ostico è stato sbloccato da una magia di Belotti (legittima, per carità - i campioni esistono per decidere i match con certe giocate), in Campania Sirigu ha più volte salvato il risultato prima del gol allo scadere di Falque, e in Friuli il Toro è stato salvato dall'intervento al 95' di Ansaldi.
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Non solo tre punti: Toro, contro il Verona smentire le critiche sul gioco
Il lavoro da fare era evidente anche prima del derby: sono attese risposte
"Intendiamoci, il Torino ha fatto vedere anche cose molto buone, come un progressivo rafforzamento della fase difensiva e un potenziale impressionante per la fase d'attacco, ma ancora i granata danno la sensazione di non avere trovato la perfetta quadratura dal punto di vista del gioco. Il derby ha certamente amplificato le mancanze di questo Toro, ma ha anche evidenziato che i difetti granata - emersi già in precedenza - vanno curati il prima possibile, senza aspettare che il calendario, dopo gli impegni abbordabili contro Verona e Crotone, si faccia in salita.
"L'occasione, contro una squadra in piena crisi di gioco è risultati, è ghiotta. Questo non vuol dire sottovalutare l'avversario: anzi, il Torino dovrà dare il massimo, cominciando a restituire da subito un'immagine di chi sa controllare le partite e domare l'avversario, gestendo tempi e spazi, soprattutto tra le mura amiche. Il gruppo di Mihajlovic, insomma, è chiamato - oltre che alla vittoria - anche alla prestazione. Lo esige anche il pubblico di casa, ansioso di avere i giusti motivi per applaudire i propri beniamini e dimenticare in fretta il derby di sabato scorso.
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