Questa sera la partita tra Torino e Fiorentina assumerà i connotati di una vera sfida europea. Una vittoria per entrambe le compagini vorrebbe dire assumere dal punto di vista psicologico una vera identità europea. Insomma un foglio rosa, provvisorio quindi, per sentire il profumo dell’oltre confine per il prossimo anno. E’ chiaro che la vera patente d’Europa arriverà a fine stagione ma se ci si prepara bene per l’esame finale i valichi potranno essere abbattuti. Dura sarebbe per entrambe rimanere confinate sempre nella madre patria.
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Torino-Fiorentina: lo scontro diretto per l’Europa
Un punto di differenza in classifica sta a dimostrare come sia i ragazzi di Mazzarri che quelli di Pioli rappresentano due squadre in perfetto equilibrio tra loro, anche se la differenza reti dice un po' il contrario e questo potrebbe far pendere il destino verso un possibile vincitore. Infatti il Torino dovrà stare molto attento alle bocche di fuoco viola, non solo guardando gli attaccanti come Simeone e Chiesa ma anche ai vari Milenkovic, Veretout e soprattutto l’ex Benassi, mai cosi rimpianto a Torino. La ‘Viola’ sin’ora ha ben 15 reti all’attivo e solo 7 gol subiti: uno score importante se raffrontato con il Torino che di gol ne ha segnati solo 11 ma ha anche subito 11 reti. In più il gioco della Fiorentina si è fatto apprezzare molto più di quello dei granata anche se poi alla fine c’è un solo punto in più in favore dei gigliati, senza chiaramente volersi appellare ai punti tolti del VAR al Toro.
E’ vero il Toro non ha ancora convinto con il gioco per gli interi 90 minuti, ma con il Bologna si è vista per 60 minuti una bella squadra, capace di fare pressing alto e muoversi velocemente. Quindi niente drammi perché i giocatori sono forti, si tratta solo di svegliarli definitivamente dal torpore in cui cadono in alcune fasi durante le partite. Il rientro di Iago Falque sta facilitando questa operazione e questo si è visto immediatamente nell’ultima partita di campionato. Questa sera ci si attende il risveglio di ‘Gallo‘ Belotti a suon di gol, non uno ma due gol! Adesso i tifosi devono infondere coraggio al giocatore più rappresentativo tra i granata, il capitano. Un capitano non si lascia mai solo. Ovviamente la partita è irta di ostacoli e rispetto alle ultime due gare, dove il Toro ha mostrato fragilità, il tasso di difficoltà è aumentato a dismisura. Mazzarri questo lo sa bene e sa che dovrà agire soprattutto sulla testa dei giocatori più che sulla tecnica e la tattica, cercando di infondere la grinta necessaria per far si che episodi come quello del secondo gol preso a Bologna e la narcosi cronica della mezz’ora granata non si verifichino più.
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