"Partiamo da un presupposto: seppur con le dovute tempistiche e gli eventuali incidenti di percorso, questo Torino negli ultimi anni ha evidenziato la volontà di crescere progressivamente, a livello societario ma anche e sopratutto per quanto riguarda l'aspetto sportivo ovvero l'allestimento di una rosa sempre più competitiva e che possa davvero dire la sua fino all'ultimo per un piazzamento nelle zone importanti. Un progetto avviato anni or sono con Giampiero Ventura e dalla scorsa stagione rilevato ed entrato nella fase successiva con Sinisa Mihajlovic: l'obiettivo europeo - dichiarato per questo secondo anno in granata del tecnico serbo - appare adesso più concretizzabile e meno utopico, sempre attendendo l'insindacabile giudizio del campo.
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Torino, i risvolti di una crescita costante: netto aumento anche nel monte ingaggi
Approfondimento / Da Ljajic a Niang, passando per i rinnovi dei top player: il club granata dimostra di avere ambizione, passo dopo passo
"Resta tuttavia innegabile che una crescita a livello di investimenti sia rilevabile da parte del club di via Arcivescovado, che passodopopasso sta aggiungendo alla propria rosa elementi sempre più 'preziosi' in termini di cartellino ed in questo senso il 'fiore all'occhiello' è chiaramente rappresentato da quel Niang pagato - nel complesso - 15 milioni di euro: una cifra che mai il presidente Cairo aveva investito per un solo giocatore finora. A questo fronte di crescita fa però da contraltare un altro ambito, determinante, che ribadisce e sottolinea l'intenzionalità capillare di questo progetto sotto ogni aspetto: il monteingaggi del Torino sta infatti crescendo notevolmente, anch'esso rispettando logicamente determinati limiti - che si stanno però appunto progressivamente alzando - e con i dovuti tempi. Una mutazione, questa, che vede la propria nascita più precisamente nella scorsa estate quando il famoso tetto massimo di un milione è stato infranto dall'arrivo di due giocatori importanti, provenienti da una grande squadra: Iago Falque ed Adem Ljajic.
"È stato probabilmente questo il primo passo verso un costante rialzo, che ha visto svilupparsi successivamente questa tendenza attraverso due punti: in primo luogo il rinnovo di contratto ad Andrea Belotti, datato allo scorso novembre, a cifre da assoluto top player granata; in seconda istanza, il rinnovo di un'altra pedina fondamentale per questa squadra ovvero Daniele Baselli, ad una cifra che si avvicina molto a quella appunto percepita dal Gallo. La sessione estiva appena terminata ha poi portato l'opera di innalzamento del tetto ingaggi ad un livello successivo, con gli approdi di Salvatore Sirigu e M'baye Niang ancora una volta provenienti da 'top club' italiani ed europei e dotati di pedigree importanti, che hanno dunque portato con sé ingaggi elevati. È insomma un Toro che cresce negli investimenti, ed il progetto non riguarda solamente le spese effettuate per i cartellini ma è di ben più ampia portata: anche l'elevarsi costante del tetto ingaggi contribuisce alla costruzione di una rosa sempre più ricca di qualità.
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