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Torino, il prossimo step della gestione Mazzarri: lavorare sulla continuità

I granata hanno svoltato a livello tattico, ma adesso il tecnico deve migliorare la tenuta mentale dei 90 minuti: per evitare sbavature e ingenuità

Federico Bosio

"Walter Mazzarri ha preso il controllo della panchina granata da sei giornate: questo il lasso di tempo che separa il presente dall'esonero di Sinisa Mihajlovic. Se dal punto di vista prettamente numerico il Torino ha seguito finora il medesimo percorso compiuto all'andata - 11 punti conquistati, frutto di tre vittorie due pareggi ed una sconfitta, nel derby della Mole - passi avanti evidenti sono stati compiuti invece dal punto di vista tattico, là dove la squadra del tecnico toscano si è dimostrata più duttile, accorta, cinica e capace di adattarsi alle situazioni. Come ha spesso ricordato però lo stesso allenatore di San Vincenzo la strada è ancora lunga ed i versanti sui quali lavorare ulteriormente non sono pochi. Uno dei prossimi inevitabili step dello staff tecnico è rappresentato dal raggiungimento della continuità mentale. Non si tratta della costanza nei risultati di settimana in settimana, ma della "tenuta" psicologica all'interno di una medesima partita.

"Insomma, la squadra sta apprendendo concetti nuovi - con grande e positiva rapidità a detta del tecnico - ed è stata sottoposta anche ad una seconda mini-preparazione atletica nel corso della sosta invernale: al netto di questi elementi, è vero che il Torino di Mazzarri ha ottenuto risultati positivi e fornito nel complesso prestazioni incoraggianti, ma non ha saputo ancora dimostrarsi interamente padrone del campo per tutta la durata dei 90 minuti. Molteplici le cause - le principali già menzionate - e differenti le situazioni, ma ad oggi un bilancio che resta sorridente è intaccato da questa lacuna: quel contraccolpo psicologico, quel momento di calo, che deve essere eliminato. Contro il Bologna è bastato un singolo passaggio a vuoto, ad inizio secondo tempo e dopo una prima frazione ampiamente dominata, per rischiare di regalare il pareggio all'avversario, con il rigore. Sul campo del Sassuolo è arrivata poi la prestazione forse meno brillante di questo nuovo ciclo, mentre anche con il Benevento i granata hanno accusato un calo - più mentale che fisico - dopo il primo gol fatto, patendo una fase in cui i sanniti hanno sfiorato il pareggio.

"Discorso simile per la sfida all'Udinese, con i bianconeri che hanno approcciato meglio alla partita trovando non a caso anche la rete del vantaggio, poi annullata dal VAR. Infine, il derby della Mole: contro la Juventus il Torino era partito in maniera propositiva, ma dopo aver incassato la rete avversaria è di fatto sparito dal campo sotto il profilo delle occasioni create. Discorso diverso per la trasferta di Marassi: contro la Sampdoria è arrivata la miglior prestazione dell'era Mazzarri, condizionata tuttavia dall'espulsione di Acquah che - pur creando altre nitide occasioni - ha impedito al Toro di tenere il campo come in precedenza. Quel che manca a questo collettivo granata è, insomma, la continuità all'interno dello stesso match, la capacità di non "spegnere la luce" all'improvviso rischiando pericolosi passaggi a vuoto: ecco il nuovo step al quale punta Mazzarri.