"Domenica pomeriggio andrà in scena all'Olimpico Grande Torino il match tra Torino e Sampdoria. Un match che si prospetta acceso e combattuto, che vedrà contrapporsi due tra le società più attive in campo ma soprattutto in sede di mercato della nostra Serie A. Entrambe le compagini infatti, hanno una storia recente caratterizzata dalla conclusione di diverse plusvalenze multimilionarie, che hanno rimpinguato i relativi bilanci. Come si sono rivoluzionate le squadre? Ma soprattutto, chi ha incassato di più?
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Torino-Sampdoria, da Schick a Zappacosta: è derby delle plusvalenze
Approfondimento / Le due società si sono mosse molto in sede di mercato: chi ha guadagnato di più dalle cessioni?
È vero, fare i cosiddetti 'conti della serva' non è mai piacevole. Ma spesso, l'analisi del bilancio può essere utile per comprendere le strategie e le necessità societarie. Arriva dunque il momento di tirare le fila anche sotto il profilo economico, pur essendo consapevoli del fatto che le cifre degli affari condotti dal Torino e dalla Sampdoria non sono ufficiali, non essendo le due società quotate in borsa. Il saldo ufficioso delle plusvalenze di entrambe le squadre è strabiliante. Il Torino chiude la sessione estiva di mercato con alcune plusvalenze da capogiro: merito dei riscatti obbligati derivanti dalle cessioni di Peres (comprato a 2.5 milioni e ceduto a circa 14) e Maksimovic (riscattato a circa 25 milioni dal Napoli) dell’anno scorso (ma iscritti a bilancio di quest'anno), ma anche di alcune partenze eccellenti, come quelle di Benassi (10 milioni circa alla Fiorentina) e Zappacosta (28 milioni più 2 di bonus). Insomma, un totale da far strabuzzare gli occhi: plusvalenze per circa 60/65 milioni.
E se può sembrare che il Torino abbia fatto qualcosa di straordinario in termini prettamente economico-societari, ecco che la Samp ha fatto addirittura meglio. Le cessioni di Skriniar, Bruno Fernandes e Muriel infatti hanno portato nelle casse di Ferrero la non certo trascurabile cifra di 42 milioni. A queste, è poi opportuno aggiungere quella di Schick. Nonostante la formula della cessione sia stata quella del prestito oneroso con obbligo di riscatto infatti, come accaduto per Maksimovic e Bruno Peres, la società blucerchiata può già pregustare una futura plusvalenza da circa 38 milioni, che andrà a risanare i bilanci futuri. L'Under 21 ceco infatti, è arrivato sotto la lanterna per 4 milioni di euro, per poi essere rivenduto, a distanza di un solo anno, alla Roma per la stratosferica cifra di 42 milioni. Cessioni multimilionarie, però, devono essere bilanciate da investimenti all'altezza, e domenica pomeriggio sarà il campo a decretare il migliore dal punto di vista sportivo.
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