"Il Torino di Walter Mazzarri attraversa un periodo tendente al positivo: i granata si ritrovano al sesto posto in solitaria a sole quattro lunghezze dalla zona Champions League, dato che certifica il buon lavoro compiuto dal tecnico e dalla squadra. Tuttavia, restano sicuramente margini di miglioramento su cui lavorare, per rendere la squadra granata ancora più completa e competitiva. Primo tra tutti, la differenza di atteggiamento e di rendimento tra le partite in casa e quelle in trasferta.
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Toro spavaldo in trasferta e timido in casa: alle radici del problema. E la Juventus in trasferta…
Approfondimento / La squadra di Mazzarri, in questa stagione ha due volti: tra le mura amiche non c'è lo stesso atteggiamento: le motivazioni
"ANDAMENTO - Fuori casa, il Torino è una potenza: tra la scorsa stagione e quella attuale, da dieci partite di fila i granata non perdono lontano dalle mura amiche; nella Serie A 2018/19 la banda Mazzarri è ancora imbattuta in trasferta con 12 punti conquistati, al pari della Juventus (che però, ovviamente, ha vinto tutte le partite, mentre nel caso dei granata si parla di due vittorie e sei pareggi); e con i punti realizzati il Toro si piazzerebbe al quarto posto se la classifica si limitasse a considerare solo le partite in trasferta, alle spalle soltanto di Juventus, Napoli e Inter, mettendosi alle spalle squadre che puntano alla Champions come Milan e Lazio. A ciò fa da contraltare il rendimento allo stadio Grande Torino, lievemente superiore al livello da zona retrocessione (10 punti fatti). Il Toro occupa, in questa speciale classifica, la quindicesima posizione, con soli 3 punti di vantaggio sulle ultime tre squadre. Il dato è stato migliorato solo di recente dalla vittoria di misura contro il Genoa (2-1) da parte di un Toro che comunque non aveva convinto a 360° e che non accompagnò al risultato l'atteggiamento deciso e spavaldo che si è visto a San Siro con il Milan.
"MOTIVAZIONI - Perché il Torino in casa ha un rendimento così inferiore rispetto alle sfide fuori casa? Il dato è interpretabile in due diverse direzioni. C'è chi sostiene che il problema sia di natura tattica: secondo questa corrente di pensiero, quella di Mazzarri sarebbe una squadra che si esalta fuori casa dove può giocare di "rimessa", mentre faticherebbe in casa, quando è chiamata a tenere in mano il pallino del gioco. La tesi ha qualche fondamento (chi non patisce quando serve giocare contro squadre chiuse in difesa?), ma il Torino non pare una squadra prettamente difensiva: sono state tante le occasioni, in casa come in trasferta (Udinese, Bologna, Fiorentina, Milan) in cui Belotti e compagni sono scesi in campo per fare la partita, con l'autorevolezza della grande squadra già vista a San Siro. È probabile dunque che il problema sia di tipo mentale: che i giocatori granata patiscano lo stadio Grande Torino, che sentano la pressione, che "temano" in un certo senso fischi e brusii. Così il "fattore casa" diventa avverso. Un difetto di personalità - causato anche da una certa eccessiva pretenziosità di una parte del pubblico - che coinvolge tanto i giocatori giovani quanto quelli più esperti. E che va superato in fretta, specie se il prossimo avversario si chiama Juventus ed in trasferta le ha vinte tutte.
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