Cinque domande, tre pareri diversi a confronto. I nostri pareri, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Marco De Rito, Alberto Giulini e Marco Parella
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ToroPreview, verso Torino-Frosinone: la possibile svolta e il tridente d’attacco
Schiereresti contro il Frosinone il tridente Falque-Belotti-Zaza? Se no, chi terresti fuori?
Marco De Rito - In casa contro una squadra qualitativamente inferiore come quella ciociara è giusto rischiare il tridente offensivo, anche per far divertire i tifosi. Il gioco importante alla difesa di Mazzarri ci ha abituato ad altro, però questa sera è giusto partire osando un po' di più per cercare di portare a casa tre punti giocando all'attacco e provando una soluzione tattica interessante. Belotti e Zaza devono ancora dimostrare di sapere convivere davanti e dialogare sullo stretto, Falque invece può avere libertà. Iago può agire a servizio delle due punte ma sa rendere bene anche sull'esterno e quindi, inevitabilmente, giocherà largo contro il Frosinone. Lo spagnolo - tatticamente parlando - si potrebbe paragonare a Cerci, quando Giampiero Ventura lo faceva giocare nel 3-5-2 affiancandolo a Immobile. Anche se formalmente era una seconda punta, l'esterno di Velletri non rinunciava ad allargarsi sfruttando il suo dribbling e la sua velocità.
Alberto Giulini - Da un punto di vista tattico vorrei vedere Il tridente Iago Falque-Belotti-Zaza già dal primo minto. Penso infatti che una partita sia il modo migliore per affinare l’intesa ed acquisire automatismi importanti. Capirei però un’ingresso dello spagnolo solamente nella ripresa: si tratta di un giocatore fondamentale per la squadra ed è giusto utilizzare la massima cautela per il suo rientro in campo. E poi Soriano sarebbe un’alternativa, se così vogliamo chiamarla, di tutto rispetto anche se non ancora al top della condizione.
Marco Parella - Non è arroganza, né minimizzare la pericolosità di un avversario che si trova con le spalle al muro e perciò è un cliente maledettamente delicato, ma se un Toro in cerca di rilancio e emozioni per i tifosi non schiera il tridente contro la penultima in classifica che arriva con in dote un solo gol fatto e 18 subiti, allora c'è qualcosa che non va a livello mentale. Inoltre tutti e tre questi attaccanti granata hanno ampiamente dimostrato di avere capacità di sacrificio e di rincorsa nella fase di non possesso, per cui non si può nemmeno parlare di rischio di sbilanciamento.
In caso di tre punti, sarebbe una svolta?
Marco De Rito - E' ancora troppo presto. Per due vittorie contro Chievo Verona e Frosinone - che non sono certo due avversarie insormontabili - sarebbe prematuro parlare di svolta. Anche a causa di un mercato concluso nelle ultime giornate, i granata hanno dovuto ingranare nelle prime partite e, infatti, i risultati non sono stati brillanti anche se la squadra di Mazzarri ha già dimostrato una certa solidità con big come l'Inter. Questa sera Belotti e compagni devono dimostrare di proseguire sulla scia della vittoria di Verona, per poi ritornare dopo la pausa uniti e compatti e con un'identità ben definita con l'obiettivo di raggiugnere l'Europa League.
Alberto Giulini - Per parlare di vera e propria svolta aspetterei ancora le prossime due partite, soprattutto lo scontro diretto con la Fiorentina. Sicuramente una vittoria questa sera aiuterebbe la squadra a trovare sempre più sicurezze e migliorerebbe la classifica, ma non bisogna commettere l’errore di prendere sotto gamba il Frosinone. Queste sono le partite in cui si ha tutto da perdere, ma da vincere a tutti i costi per andare in Europa.
Marco Parella - No, le svolte sono ben altre. Qui sono in ballo tre punti come minimo sindacale per ridare dignità a una rosa che deve ancora dimostrare tanto, a un allenatore che si gioca molto dopo alcune buone cose nel girone di ritorno dello scorso campionato e a una società che dovrebbe (condizionale d'obbligo più per esperienze pregresse che per scaramanzia) puntare all'Europa.
Sei d'accordo con la proposta di Cairo di introdurre il var a chiamata degli allenatori?
Marco De Rito - E' giusto che ci sia una chiamata degli allenatori, senza che però questo diventi motivo di frammentare il gioco di continuo. Si dovrebbe inserire un numero massimo di possibilità di richiedere l'utilizzo della videoassistenza, in maniera da non spezzettare troppo il gioco evitando eccessive perdite di tempo. Ma per una maggiore trasparenza ed equità è giusto che anche gli allenatori possano intervenire.
Alberto Giulini - Assolutamente sì. Il nuovo protocollo non sta funzionando: in questo avvio di campionato ha portato ad ancor più disparità di trattamento tra le squadre. Penso ad esempio alla partita con la Roma: se Mazzarri avesse potuto chiedere il consulto del VAR per il rigore su Iago Falqué, probabilmente il risultato sarebbe stato diverso. Il protocollo va sicuramente modificato e penso che la proposta di Cairo sia la migliore per andare a perfezionare uno strumento utilissimo.
Marco Parella - Il rischio è di frammentare ulteriormente, ma soprattutto inutilmente un gioco di per sé già non velocissimo e continuativo. La Var è uno strumento ormai necessario, basterebbe utilizzarla seguendo il protocollo e riscrivere un protocollo che lasci pochissimo spazio alla discrezionalità degli arbitri.
Punteresti ancora su Baselli titolare?
Marco De Rito - Contro il Frosinone potrebbe essere la sua possibilità di riscattarsi dopo le ultime prove deludenti. Visto anche l'avversario non insormontabile lo schiererei dall'inizio, può dare il suo contributo in fase d'impostazione grazie all'ottima visione di gioco che possiede, inoltre può essere micidiale negli inserimenti contro un avversario di questo tipo. Se si giocasse con due punte come Belotti e Zaza, potrebbe dare anche il suo contributo in modo da servire il maggior numero di palloni possibili agli attaccanti.
Alberto Giulini - In questo momento no, perché nelle ultime uscite le prestazioni del giocatore non sono state all’altezza di un club che voglia puntare ad una qualificazione in Europa. Nel corso del campionato Baselli può dare tanto alla squadra ed ha le qualità per diventare un giocatore molto importante, ma deve fare il salto di qualità. Un’altra panchina potrebbe dunque essere un segnale al giocatore, chiamato a mostrare la giusta personalità per scongiurare il rischio di essere etichettato come eterno incompiuto.
Marco Parella - Senza plateali umiliazioni come quelle subite da parte di Mihajlovic, Baselli in questo momento ha bisogno di ritrovare agonismo e voglia di essere protagonisti. Il suo inizio di campionato è stato ectoplasmico e il Toro non può permettersi di giocare in dieci. Meitè è ormai una garanzia e aiuta la squadra con il fisico e qualche giocata da applausi. Rincon corre sempre troppo a vuoto, certe volte è confusionario e fuori posizione, ma nelle ultime partite è apparso in crescita a livello di concentrazione. In un centrocampo a due, il posto glielo lascerei ancora. Baselli, spesso invocato per i suoi indiscutibili piedi delicati, ora può rimuginare in panchina senza troppo danno per la squadra perchè con l'inserimento di Soriano e il rientro di Falque le idee per verticalizzare ora non dovrebbero mancare più.
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