Perché un sacerdote molto impegnato in attività sociali qui in Piemonte e in varie parti del mondo soprattutto in Brasile si fa promotore di un corso triennale dedicato allo sport intitolandolo “A scuola di … Sport” ? Un corso destinato a tutti coloro che operano a contatto con il bambini e i ragazzi che praticano sport, siano essi dirigenti, tecnici o genitori.Una cosa seria ed impegnativa, il 12 dicembre, si è conclusa la prima sessione di 6 lezioni del corso che avrà durata triennale. Io credo che se don Aldo si sbatte per ideare e organizzare questo corso è perché ritiene che nella formazione dei ragazzi, che saranno uomini e donne e poi “società”, lo sport ed i suoi valori abbiano un ruolo fondamentale. Almeno quanto lo studio e il lavoro. Lo sport è la palestra, il campo di allenamento della vita, regole da seguire, interpretare conoscere, applicare per vivere e per vincere, crescere. E anche la palestra dove recuperare le botte che ci mena la vita stessa, per rigenerarsi e ripartire. E lo spazio libero per il corpo e per la mente, dove tenersi lontano da dipendenze e frustrazioni.In queste settimane si sono alternati docenti di grandissimo spessore sia tecnico che umano, atleti, ex atleti, docenti universitari, giornalisti, magistrati, responsabili di federazioni sportive.Il messaggio che ha accomunato tutti loro, che ha fatto da vero filo rosso attraverso questa prima parte del cammino, è stato l’importanza della pratica sportiva giovanile, come mezzo per far crescere bambini e ragazzi e portarli nel modo migliore ad affrontare la vita. Inoltre sono stati sottolineati due aspetti strettamente correlati, l’importanza di coloro che devono educare e accompagnare i bambini prima e i giovani poi verso la vita e l’enorme responsabilità che questi soggetti, siano essi dirigenti, tecnici o genitori, nella formazione di un adeguato equilibrio nei giovani sportivi.Partendo da Torino, la città dei Santi sociali, ma anche vera culla di un gran numero di fenomeni virtuosi poi sviluppatisi in Italia e nel mondo, don Aldo propone una Torino come quasi investita della missione di dover portare qualcosa di nuovo e positivo, in un mondo dello sport (in particolare giovanile) che sta vivendo una grave emergenza dovuta a carenze educative sempre più forti. Per dare un contributo nel frenare questa emergenza, don Rabino ha pensato e costruito questo corso triennale offerto a tutti coloro che vogliono “ri-mettersi in gioco”.Il corso riprenderà nella primavere 2012, per la seconda sessione del primo anno. Per poi proseguire sino alla primavera del 2014, quando arriverà alla sua conclusione.Alla luce di quanto vissuto in queste prime sei lezioni, crediamo che don Aldo abbia costruito una opportunità veramente eccezionale di crescita per ciascuno dei partecipanti e, forse, ancora di maggiore importanza, lo stimolo per rimettersi ancora in gioco e cercare di portare qualcosa di positivo in un mondo che per molti di noi rappresenta un bel pezzo della vita, magari riuscendo ad aiutare gli uomini di domani a crescere nel modo migliore.A 10 a 20 ma anche a 50 a 60 anni e oltre lo sport, con incarichi attivi o meno attivi è la catapulta per rilanciare la crescita dei giovani, in particolare in una fase storica e sociale come quella odierna ed in un mondo che sta perdendo sempre più il rispetto degli altri e delle regole. Riassunti da Giancarlo Caselli nel rispetto della legalità, definita come il potere di chi non ha potere.Uno sport libero, sincero e pulito, che dia a tutti i giovani l’opportunità di crescere in un ambiente sano e favorevole.C’è bisogno di tutti e c’è spazio per tutti.Grazie DON !!Beatrice Pecchenino
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A scuola di… Sport
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