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”Adotta un tifoso” ha un’eco

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 E' stata un'iniziativa spontanea, "Adotta un tifoso!", nata dal grande cuore dei tifosi del Toro: i nostri lettori. La Redazione di TN ha unicamente fatto da tramite tra adottatori e adottandi, tra tifosi che si sono proposti per...
Redazione Toro News

 

E' stata un'iniziativa spontanea, "Adotta un tifoso!", nata dal grande cuore dei tifosi del Toro: i nostri lettori. La Redazione di TN ha unicamente fatto da tramite tra adottatori e adottandi, tra tifosi che si sono proposti per offrire un abbonamento e altri che l'hanno accolto.Fa piacere che la rivista "Nuova Società" parli della piccola, grande cosa fatta dai tifosi; fa piacere perchè è sempre raro che i media diano eco agli avvenimenti portatori di positività, generatori di circoli virtuosi, abituati come siamo a veder enfatizzato quanto di brutto accade nel mondo.

 

 

Negli ultimi mesi ormai troppo spesso la parola "tifo" è accompagnata da "violenza", sia nelle cronache dei tafferugli che avvengono fuori dagli stadi e talvolta sfociano nella tragedia, sia nei resoconti delle misure preventive che diventano sempre più restrittive.Gli spalti però sono anche e soprattutto luoghi di socializzazione dove spesso a prevalere è proprio la solidarietà tra persone che condividono una passione comune.A dare l'esempio è una delle tifoserie più calde e sanguigne del calcio italiano, quella del Torino che ha lanciato l'iniziativa "Adotta un tifoso". Nata dall'idea di un utente della community online del sito "Toronews", la proposta consiste nel regalo di un abbonamento allo stadio a un tifoso che per diversi motivi non può acquistarlo, da parte di uno che, magari impossibilitato a seguire la squadra, vuole essere vicino al suo Toro. Le candidature vengono valutate dagli organizzatori per garantire la massima trasparenza."Credo che la cosa più importante sia partecipare attivamente al sostenimento del proprio credo anche se lontano dal luogo di culto - afferma Phantom, come si fa chiamare uno dei "tifosi adottivi" - che prosegue - Viviamo in un momento di forte recessione economica e ciascuno di noi è costretto, suo malgrado, a far quadrare i conti di quella che sono solito definire l'impresa famiglia. Sarebbe oltremodo folle sacrificare, anche se solo in misura modesta, una parte della liquidità dell'impresa a favore di un bene non strettamente necessario quale l'abbonamento allo stadio e dunque molti fratelli granata hanno dovuto chinare il capo di fronte alla situazione contingente". Il tifoso da lui adottato è Roberto Corti, granata di Lecco, impiegato tecnico ora in cassa integrazione. Durante la prima partita casalinga, quella contro l'Empoli, ha telefonato a Phantom promettendogli di tifare doppio. Da parte sua una grande soddisfazione per questa iniziativa e per i suoi compagni di tifo: "sicuramente essere del Toro è una cosa diversa, è una fede vera e propria e lo si capisce guardando negli occhi le persone che incontri sugli spalti - dice Roberto Conti - penso che questa iniziativa possiamo farla solo noi e lo dico senza presunzione ma con serenità. Anche l'ambiente sereno dello stadio è una cosa unica, infatti ho portato con tutta tranquillità anche mia moglie incinta e mia figlia di tre anni". Parole che trovano eco in quelle di Phantom: "iniziative come questa sono la chiara dimostrazione di come una tifoseria calda e passionale come la nostra sia capace di annichilire il bieco e volgare spirito violento che troppo spesso viene confuso con lo sport. I gesti di solidarietà non nascono solo quando richiesti, ma sono moti soprattutto spontanei che trovano piena realizzazione solo quando il sentimento che li accomuna è genuino".Questa iniziativa potrà essere uno spunto per altre tifoserie. Per il momento, il successo dell'iniziativa è testimoniato dall'alto numero di mail che sono giunte alla redazione di "Toronews" con le offerte di adozione che hanno addirittura superato le richieste.Luigi Nervo.