Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha confermato la propria versione dei fatti, ascoltato oggi davanti alla Commissione Antimafia nell'ambito del caso sulle infiltrazioni mafiose nella gestione dei biglietti delle partite interne della Juventus: "Non ho mai incontrato Rocco Dominello da solo. Una volta è successo in una cena ad Asti con centinaia di tifosi, un'altra nei miei uffici con altri tifosi, una volta è venuto con Germani in sede per gli auguri natalizi e un'altra volta presso i miei uffici con Alessandro D'Angelo in una delle occasioni in cui ho incontrato tutti i tifosi".
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NESSUN SOSPETTO - Poi ha proseguito: "Mai nessuno ha avuto il dubbio, prima che fosse aperta l'indagine torinese, che Rocco Dominello potesse essere qualcosa di diverso da un semplice ultras. Ribadisco che se ho incontrato Dominello può essere stato nell'ambito di un consesso di tifosi ed è chiaro e pacifico che se non solo io, ma tutti i miei dipendenti avessero saputo, quello che oggi è emerso, mai avremmo avuto rapporti con lui". Infine, ha aggiunto: "In genere all'inizio di ogni annata calcistica, sono solito incontrare i rappresentanti dei tifosi e dei gruppi ultras in modo da raccogliere le richieste che da quel settore dello stadio provenivano e non far sentire discriminata questa parte della tifoseria particolarmente calda, con il rischio conseguente che creasse problemi di ordine pubblico". Agnelli ha successivamente risposto al Presidente del comitato mafia e sport, Marco Di Lello, e a Giuseppe Lumia, senatore del PD: "Mai subito minacce da ultrà e mai pensato a Dominello come 'operativo'. Se mi parlate di sicurezza nelle curve,dico che secondo me si possono apportare miglioramenti, ma tutte le società devono essere d'accordo e la sola Serie A non basta. Va portato in consiglio Figc con tutte le Leghe. Serve uno sforzo congiunto."
BAGARINAGGIO - Riguardo la questione del bagarinaggio per le partite casalinghe della Juventus, poi: "Il bagarinaggio? Come società siamo stati colti di sorpresa nel dover gestire uno stadio troppo piccolo, sempre tutto esaurito ogni domenica. Il bagarinaggio deve essere contrastato, anche se la cessione di un bene mobile, quale è il biglietto di una partita, da una persona ad un'altra non penso possa essere criminalizzato. Discorso diverso è il fare incetta di biglietti a fini esclusivamente speculativi: questo fenomeno va combattuto e sul digitale sta invece dilagando grazie all'uso di, software che permettono in pochi secondi di concludere un alto numero di transazioni".
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