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di Andrea Ciprandi
Questa rubrica intende essere una finestra sul panorama calcistico mondiale. Partendo non necessariamente dalla cronaca, mira a offrire spunti di riflessione rispettosi delle diverse identità di questo sport nei tanti luoghi ove è praticato, con un occhio parimenti attento alle realtà di cui meno si parla.
Il primo anno di ogni decennio segna l’inizio di un ciclo facilmente individuabile nell’ambito di una vicenda di grande portata. La storia del calcio si sviluppa già a cavallo di tre secoli e due millenni. Vale allora la pena di ripercorrerne i tanti Anni Uno di questo sport attraverso alcuni dei loro innumerevoli accadimenti di rilievo.
Se l’Anno Zero del calcio risale alla metà del XIX secolo, quando in tempi successivi se ne scrissero le prime regole, il suo primo Anno Uno è il lontano 1861, a ridosso del quale si giocò il primo derby della storia. Il campo era quello di Sandygate Road e protagonisti non a caso i due Club più antichi al mondo: Sheffield F.C. e Hallam.
Nel 1871 prese il via la Coppa d’Inghilterra, altrimenti detta FA Cup, il torneo più vecchio al mondo fra quelli ancora in essere. La sua importanza, oltre che nella tradizione, risiede nell’idea che ne sta alla base. Con 759 squadre iscritte all’edizione attuale, è l’unica competizione da sempre aperta a formazioni di qualsiasi categoria, significando questo che chiunque può arrivare a confrontarsi coi più grandi, vivendo il sogno di sconfiggerli.
Nel 1881 si iniziano a giocare alcune partite sul terreno alle porte di Londra ove anni più tardi sorgerà lo stadio più famoso di tutti i tempi: il Wembley Empire Stadium.
Quella terminata nel 1891 è una stagione storica per due squadre che tradizionalmente sono vestite con maglia blu e calzoncini bianchi. Quell’anno vinse il suo primo titolo l’Everton, Club che detiene il record di partecipazioni alla massima divisione del campionato più antico del mondo, quello inglese: 108 su 112. Contemporaneamente vinse il suo primo campionato la squadra che più ne ha vinti in assoluto: si tratta degli scozzesi dei Rangers di Glasgow, che con l’ultimo titolo nazionale conquistato, nel 2010, sono arrivati alla stupefacente quota di 53.
Il 1901, inaugurale Anno Uno di un nuovo secolo, corrisponde alla prima occasione in cui vinse qualcosa un Club che dell’Uno avrebbe fatto una regola in quanto a trionfi: il Tottenham. In quella stagione infatti gli Spurs si aggiudicarono la prestigiosa Coppa d’Inghilterra, che alzarono poi anche nel ’21, ’61, ’81 e ’91. I loro unici due campionti li vinsero invece nel ’51 e nel ’61, mentre nel ’71 fecero loro la Coppa di Lega. Anche 5 dei loro 7 Community Shield arrivarono in un Anno Uno: ’21, ‘51’, ’61, ’81 e ’91. Del Tottenham è anche il primo Double (vittoria di campionato e Coppa d’Inghilterra nella stessa stagione) del XX secolo, che data neanche a dirlo 1961.
Nel 1911 vinse il suo terzo e ultimo campionato il Viktoria di Berlino, primo Club polisportivo tedesco a giocare sia calcio che cricket, testimone principe dell’acquisizione del modello inglese sul Continente.
Nel 1921 l’Argentina vinse il suo primo titolo internazionale ufficiale. Si trattava della Copa America, che nel corso della storia avrebbe conquistato altre 13 volte raggiungendo il numero record di 14, condiviso con l’Uruguay.
Nel 1931 si disputò il primo campionato nazionale argentino, andato al Boca Juniors. E’ curioso come in tutti i successivi Anni Uno almeno una delle cosiddette Grandi del Paese, che tradizionalmente sono Boca Juniors, River Plate, Racing, Independiente e San Lorenzo, si sia laureata campione: nel ’41 il River, nel ’51 e nel ’61 il Racing, nel ’71 l’Independiente (Metropolitano), nel 1981 ancora il Boca (Metropolitano) e il River (Nazionale), nel 1991 sempre il River (Apertura), quindi per finire nel 2001 il San Lorenzo (Clausura) e di nuovo il Racing (Apertura).
Nel 1941 si verificò qualcosa che ormai non potrebbe più avvenire: una squadra austrica, il Rapid Vienna, vinse il campionato tedesco. La ragione per cui questo fu possibile è presto detta: dopo l’Anschluss dell’Austria al Terzo Reich, infatti, le principali squadre austriache erano confluite nel campionato tedesco dando vita alla cosiddetta Gauliga Ostmark, che si disputò per undici stagioni.
Il 1951 è il primo anno solare completo in cui la Nazionale brasiliana non vestì più la divisa interamente bianca con la quale aveva subito la più traumatica e famosa sconfitta nella storia del calcio: quella interna nella Finale dei Mondiali del ’50, andati all’Uruguay, passata agli annali come ‘Maracanazo’. Volendosi cancellare ogni legame col passato, si partì dai riferimenti cromatici e dopo un triennio durante il quale si adottò una casacca celeste si passò definitivamente ai patriottici colori ‘verdeoro’, gli stessi della bandiera.
Nel 1961 Pelé mise a segno al Maracanã contro il Fluminense il gol più bello fino ad allora fatto in quel leggendario stadio. La straordinarietà di quella segnatura fu tale che si realizzò una targa commemorativa, ancora presente nell’impianto, da cui la definizione di ‘Gol da Placa’ ovvero ‘Gol della Targa’ di quella rete.
Prima che fra mille polemiche si riconoscessero quali titoli nazionali anche Taça Brasil e Torneo Roberto Gomes Pedrosa, il 1971 segnava l’alba del Campionato Nazionale Brasiliano con l’esordio del Brasileirão, la cui prima edizione andò all’Atletico Mineiro. Prima di questa recente rivoluzione, il Club più titolato era il San Paolo con 6 trionfi, seguito dal Flamengo con 5; attualmente invece, comprendendo i titoli indietro fino a quello del 1959, guidano la classifica Palmeiras e Santos con 8 e al di là della rivalità che divide vecchi e nuovi padroni dal calcio brasiliano a uscire rafforzato dal nuovo Albo d’Oro è lo strapotere delle squadre pauliste. Il 1971 è un anno fondamentale per il Brasile anche per un altro fatto: il 18 luglio, a Rio de Janeiro contro la Jugoslavia, Pelé giocò la sua ultima partita in Nazionale dopo che in quattordici anni coi ‘verdeoro’ aveva vinto ben tre Mondiali.
Il 1981 consacrò il Flamengo di Zico a prima squadra brasiliana capace di alzare Copa Libertadores e Intercontinentale dopo il mitico Santos di Pelé.
Nel 1990-91 le squadre inglesi furono riammesse alle competizioni europee dopo la squalifica seguita alla tragedia dell’Heysel. Fu un rientro in grande stile, col Manchester United che nella Finale di Coppa delle Coppe del 15 maggio 1991 battè per 2-1 il Barcellona e poi, in Supercoppa Europea, ebbe la meglio sulla Stella Rossa per 1-0.
Nel 2001, primo anno del terzo secolo toccato dal calcio ma soprattutto del nuovo Millennio, si disputò proprio al Millennium Stadium di Cardiff la prima delle 6 Finali di FA Cup che Wembley, in fase di ricostruzione, non avrebbe potuto ospitare. Quell’anno vinse il Liverpool per 2-1 in rimonta sull’Arsenal grazie a una doppietta di Owen. Curiosamente, dato che tutte le finali di competizioni inglesi dovettero essere trasferite nell’impianto gallese per alcuni stagioni, nello stesso anno e sempre su quel campo i Reds vinsero anche la Finale di Coppa di Lega, ai calci di rigore sul Birmingham, e poi il Community Shield, ancora 2-1 ma questa volta sui campioni d’Inghilterra del Manchester United. Conclusero così una tripletta sui generis che diede lustro a una sede provvisoria di cui tanti inglesi tradizionalisti avrebbero fatto a meno.
Eccoci così al 2011, che prima ancora che la maggior parte delle squadre di tutto il mondo sia scesa in campo è già significativo di per sé, cadendovi il 150° anniversario del primo Anno Uno.
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