Simone Barone dopo gli anni trascorsi nel Torino la scorsa stagione si è trasferito al Cagliari. In Sardegna doveva trovare la continuità necessaria per continuare a giocare in Serie A, ma qualcosa è andato storto. Sono lontani quei quattro anni fa quando poteva gioire alzando la Coppa del Mondo. “Quattro anni fa ero al massimo della mia carriera: titolare nel Palermo e Campione del Mondo – dichiara Barone a Sportmediaset –. Poi mi hanno fortemente voluto a Torino: per tre stagioni ho giocato con continuità, ma la squadra ha vissuto annate complicate, culminate con la retrocessione in B. Cairo? È troppo innamorato del Torino e, per questo motivo, vuol fare tutto lui: è presente al 110%". Dopo l'esperienza granata è arrivata la chiamata dal Cagliari, ma qualcosa è subito andato storto: “Tante belle parole, tanti propositi, ma dopo tre partite in panchina, comincio a farmi qualche domanda. Mi dicevano che per il gruppo ero importante ed effettivamente avevo creato dei buoni rapporti con Biondini, Matri, Marchetti e Lazzari, solo per citarne qualcuno. Ma il mio apporto si fermava a quello: non ho mai avuto l'opportunità di ripartire a Cagliari e ancora oggi non capisco il perché. E' stato l'unico anno nella mia carriera in cui non ho avuto continuità". Oggi Barone è senza squadra e si allena con i Crociani Noceto in attesa di una chiamata da una nuova società. "Non mi importa che sia A o B: l'importante è che ci sia un progetto solido. Per ora, devo ringraziare i Crociati perché mi permettono di allenarmi e di tenermi in forma: sono al top sia dal punto di vista fisico, sia da quello mentale, anche se il campo chiaramente mi manca. Quello che ho fatto prima è dimenticato. Voglio ripartire da zero: dev'essere una seconda vita, per me. Ho avuto qualche offerta, ma ho bisogno di richieste concrete: illudersi non è il massimo..”
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Barone racconta la sua esperienza
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(Foto: M. Dreosti)
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