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Poco più di una settimana fa scrivevo su queste pagine: "Se il giovane sapesse, agli Europei ci porterei anche Andrea Belotti. Perché in certe competizioni il giovane rampante – e nel suo caso ruspante – può darti quel certo non so che in più che ti spiazza l’avversario. Lì a bocca aperta, intento a ripetersi e domandarsi: “ma questo da dove è sbucato?!”.
Eh sì, ora la gente non ride ma canta. Canta a squarciagola il nome del Gallo. E non sono solo i giornalisti italiani o i tifosi del Toro a sostenere la sua candidatura verso l'Europeo, ma anche e soprattutto quelli delle altre squadre. Sui social network infatti, in particolar modo dopo la partita di ieri contro l'Udinese, in molti hanno iniziato a chiedersi per quale motivo dovrebbero essere selezionati per un posto là davanti gente come Eder e Candreva, chiaramente sottotono in questo 2016.
Nel 2014 Prandelli portò Immobile in Brasile: l'attuale ct faccia lo stesso con il Gallo, si fidi della mano di Ventura e dell'estro del giovane. Si dice sempre che il Gallo sia il miglior attaccante italiano del 2016, trascurando quanto (poco) fatto prima. Bene ora le cifre iniziano ad avere un peso in termini assoluti e anche i colleghi giornalisti dei migliori magazine francesi - tra questi Onze Mondial - se ne sono accordi: una sola rete in meno rispetto all'oriundo Eder, due in più di un certo Graziano Pellé. Andrea Belotti è l'italiano (puro) che ha segnato più di tutti in generale.
Segnali importanti, quelli che il giovane centravanti granata sta continuando ad inviare al Ct dell'Italia Antonio Conte. La speranza è arrivino presto all'orecchio del selezionatore, sospinti da un Paese calcistico intero che ora canta il suo nome.
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