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Bentornata Hellas, nonostante tu sia acerrima nemica, ma come non pensare con un pizzico di nostalgia al 1985, l’anno del tuo primo e ultimo scudetto. L’unico campionato di calcio italiano con il sorteggio arbitrale integrale. Verona primo, Torino secondo, poi tutte le altre. Bel gioco e spregiudicatezza, ma anche due grandi allenatori capaci di vincere spesso fuori dalle mura amiche. I due confronti tra Verona e Torino lo confermarono. I gialloblu corsari nel girone d’andata allo stadio comunale di Torino stracolmo di gente, i granata con una partita speculare vincitori al Bentegodi di Verona al ritorno. In quest'ultima gara, Aldo Serena mise a segno la prima delle due reti in rovesciata, poi il raddoppio di Schachner prima che Briegel accorciasse le distanze. Erano due squadre che contavano tra le loro file giocatori di alto livello. Garella, Tricella, Fanna, Galderisi, Elkjaer per gli scaligeri; Danova, Francini, Zaccarelli, Junior, Dossena per i nostri colori. Solo Napoli e Sampdoria riuscirono nell’impresa successivamente di vincere il campionato rompendo l’egemonia delle milanesi e della Juventus. Ultimi scampoli di un calcio ancora appassionante in cui le provinciali potevano recitare un ruolo da protagoniste. Gli anni ’90 (che cancellarono molto del romanticismo dello sport più amato del mondo), i presidenti miliardari e le tv a pagamento cambiarono volto al gioco del calcio e lo trasformarono in un business senza freni. Forse era già così anche prima, ma non ce ne accorgevamo ancora. Domenica, si gioca di nuovo HellasVerona-Torino, dopo tre anni di inferno in C dei veneti e due di purgatorio per i granata in B. La sfida comunque mantiene un grande fascino per entrambe le squadre sebbene in cadetteria. L’augurio è che al più presto si possa vivere di nuovo l’epoca in cui entrambe lottavano per il titolo, ma ci accontenteremmo anche solo di sfidarci in serie A.
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