Difficile ripetere la partita della vita due volte a distanza ravvicinata. Dopo gli USA, il Brasile: altro ostacolo da 110% per Berruto e l'Italvolley. Gradino troppo alto e sconfitta per 3-0 con parziali netti che non può lasciare l'amaro in bocca. Troppo più forte la squadra di Bernardinho per un Italia che non ripete il livello di volley ammirato contro gli ex olimpionici degli USA. 25-21, 25-12, 25-21 il punteggio finale, a dimostrazione che i carioca sono stati decisamente più forti. A suonare la carica dall'inizio proprio il punto di domanda, l'opposto di riserva Wallace, che, lasciato muro a uno, sfrutta in pieno e porta avanti i suoi. Il primo set rimane punto a punto fino al secondo tempo tecnico, poi i sudamericani scappano. Senza storia il secondo set: monologo e 25-12 da brividi. L'illusione la regala l'inizio del terzo parziale. L'Italia scappa 10-7 con incisività dai nove metri, poi il Brasile sale, i contrattacchi non vanno a segno e altro 25-21. Il successo però arriva da pallanuoto, boxe e taekwondo. I ragazzi di Campagna battono i vice-campioni olimpici e mondiali della Serbia per 9-7, bissando così il successo di Shangai. Ora l'ostacolo si chiama Croazia di Ratko Rudic, che ha eliminato il Montenegro per 7-5. Un incrocio per cuori forti, quasi come la boxe. Si ferma in semifinale Vincenzo Mangiacapre che centra il bronzo perdendo col forte cubano Sotolongo, ma continua il sogno di Clemente Russo e Roberto Cammarelle. Il massimo ribalta il suo incontro e, dopo essere stato contato nel secondo round, distrugge l'azero Mammadov per 15-13. Altro azero - Medzhidov - e altro successo per Cammarelle che domina tutto l'incontro ma viene penalizzato incredibilmente dai giudici e s'impone solo per 13-12. In chiusura anche il bronzo di Mauro Sarmiento nel taekwondo. L'azzurro si ferma in semifinale con lo spagnolo Hemme per 2-1 in extremis, ma poi batte l'afghano Bahawi per 4-0 nella finalina per il bronzo e porta a casa la seconda medaglia olimpica dopo l'argento di Pechino.
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