di Edoardo BlandinoIeri sera, al Circolo della Stampa in Corso Agnelli 45 a Torino, sono stati invitati dall’Unione Stampa Sportiva Piemontese i Presidenti Cairo e Cobolli Gigli. I due massimi dirigenti delle squadre torinesi hanno raccontato i loro ricordi, espresso le loro idee ed accennato alle loro intenzioni future. Si conoscevano già il granata ed il bianconero: ‘Il nostro incontro risale agli anni ’80 – ricorda Cairo – quando il nostro lavoro ci mise uno di fronte all’altro. Non avrei mai immaginato che ci saremmo ritrovati avverarsi in queste vesti’. Entrambi grandi tifosi della propria squadra, li accomuna il fatto di essere entrati in scena nei rispettivi momenti più bui della storia delle due società: ‘Ricordo bene quel giorno. Stavo facendo le valigie per andare in vacanza con la mia famiglia a Forte dei Marmi e Chiamparino mi chiamò proponendomi il Torino Calcio. Presi tempo per decidere, ma mentre ero al mare mi organizzarono subito delle riunioni con possibili allenatori e dirigenti. Quando tornai a Torino per un semplice colloquio con il Sindaco, non avrei mai pensato che fino alla fine del calcio mercato non mi sarei più mosso di lì’. Cobolli Gigli è diventato presidente durante Calciopoli: ‘Il 29 giungo sono stato nominato insieme a Blanc. Devo ringraziare tutto lo staff che ha lavorato in quell’estate caotica. Loro, insieme ai nostri numerosi giocatori che hanno vinto il mondiale, ci hanno permesso di sopravvivere a quella bufera’. Stuzzicati sul problema dei diritti tv vengono fuori i disaccordi perché secondo il granata la vendita collettiva è corretta ‘così da evitare che le tre grandi squadre guadagnino 240 milioni di euro anziché 60 come le altre. In questo modo si avrebbe un campionato più equilibrato ed appassionante’ mentre per il bianconero i soldi andrebbero ripartiti in base all’audience e al bacino di utenza delle società. Passando al campionato Cobolli Gigli gongola ancora per la vittoria a San Siro contro la rivale Inter e Cairo, nonostante le ultime partite, appare sereno: ‘Tre sconfitte consecutive non sono una buona cosa, ma sono gare diverse. A Cagliari abbiamo meritato di perdere, con il Milan siamo stati solo sfortunati, perché ho visto una bella squadra. Contro l’Udinese mi spiace per quel risultato, non voglio parlare di arbitri, ma ci sono stati tanti episodi che ci hanno penalizzato. Bisogna avere pazienza e accettare, sperando che nel corso della stagione tutto si compensi’. I due presidenti si trovano d’accordo, poi, sul limitare il numero di stranieri nelle rose, perché i vivai sono il futuro ed è giusto puntare sui ragazzi. L’ultima domanda riguarda gli allenatori e il perché della loro scelta: ‘Ranieri è stato scelto da tutto il CdA, dopo che Blanc ci propose alcuni nomi. Sembrava l’uomo più indicato perché i giocatori devono essere gestiti con prestigio e autorevolezza’. Cairo si sofferma anche sull’aspetto amministrativo del mister: ‘Il tecnico deve allenare e condurre i calciatori, che sono il patrimonio della società. Sarebbe giusto che ci fosse anche un’abilitazione di questo tipo durante il corso per ricevere il patentino. Novellino è una persona competente e positiva, esperto in promozioni e buoni campionati. Mi è subito piaciuto l’entusiasmo con cui si è messo all’opera e sono certo di avere fatto la scelta giusta’.
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