di Stefano Rosso - Hanno destato scalpore le dichiarazioni del ministro della Semplificazione Roberto Calderoli che, di fronte alle rinnovate minacce di sciopero dei calciatori, ha definito i giocari ''una casta di viziati'' e proposto di ''raddoppiare l'aliquota del contributo di solidarietà - prevista dalla prossima manovra - così come verrà applicata ai politici: è assurdo che i giocatori si oppongano ad una legge dello Stato. Vogliono scioperare? Facciano pure, andremo a vedere le partite di serie B''.
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”Calciatori viziati scioperano? Guarderemo la B”
Non si è fatta attendere la rispondere dell'Aic che prima per bocca del vicepresidente Leo Grosso ha ricordato che ''è facile speculare sui giocatori e i loro stipendi, ma a guadagnare molto sono pochissimi in confronto ai tanti che invece hanno introiti modesti e spesso non certi'' e poi tramite il presidente Damiano Tommasi ha aggiunto: ''Non capisco le provocazioni del ministro Calderoli: la questione, tra l'altro non ancora definita nemmeno in Parlamento, non è ancora stata affrontata nè commentata dai calciatori''.
La posizione dell'Aic sulla questione sembra comunque chiara ed è lo stesso Grosso a specificarla: ''I calciatori sono lavoratori subordinati e devono rispettare le stesse regole del lavoro subordinato: se nel contratto c'è scritto che i compensi sono calcolati al netto, il contributo va pagato dalla società, Se invece sono calcolati al lordo, spetta al giocatore".
Tra le varie dichiarazioni, però, quelle di Gianni Rivera sono destinate a lasciare strascichi: ''Nella Lega di cavolate ne dicono tante - ha commentato il presidente del settore giovanile e scolastico della Figc - questa di Calderoli è una delle tante sciocchezze che dice la Lega: stare a seguire quello che dicono è tempo perso". A rincarare le dose ha poi anche aggiunto: ''Speriamo che quelli che votano Lega prima o poi si sveglino e trovino un altro movimento politico cui fare riferimento''.
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