di Stefano Rosso
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Calcio moderno, Dio-Denaro e la favola di Abidal
Il calcio moderno - si dice - è un mondo interamente dedito agli interessi economici; proprio per questa verità universalmente riconosciuta, forse, ci sono ancora moltissimi appassioni che non riescono a staccarsi dal pallone rotondo perchè in mezzo a tutta la sudditanza per il Dio-Denaro c'è ancora spazio per l'immaginazione, per le belle favole e per le avventure che fanno sognare. Una passione che persevera, nonostante la maggior parte di queste storie finisca poi, irrimediabilmente, per disperdersi nel solito calderone degli interessi.
La vicenda di Eric Abidal rientra proprio tra questi esempi. Erano gli albori della primavera quando, improvvisamente, il terzino francese del Barcellona annunciava una sospensione della propria carriera agonistica per sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico di asportazione di una massa tumorale al fegato ().
La vera favola, però, doveva ancora venire: a 45 giorni dalla data dell'intervento il giocatore non solo recupera la salute, ma addirittura ritorna ad allenarsi coi compagni al punto che il tecnico Guardiola decide di convocarlo per la delicata sfida di stasera contro il Real Madrid, una semifinale di Champions League.
Tuttavia allo stupore generale - non soltanto dei soliti appassionati di queste storie piacevoli - per il recupero-lampo di Abidal si è immediatamente affiancato il cinismo della macchina economica del calcio: i bookmakers, considerando l'eventualità che il tecnico blaugrana possa far entrare il francese a partita in corso, hanno immediatamente quotato non la sua presenza ma direttamente una sua possibile marcatura. La rete di Abidal è offerta a 24,00.
Anche questa favola, quindi, che sicuramente non deluderà i suoi sognatori più fedeli, è stata impacchettata e consegnata all'inevitabile calderone degli interessi, dove questa singola vicenda si tramutera in un semplice numero tra i tanti.
Il numero 24, probabilmente. Anzi, il 24,00.
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