Calcioscommesse e quelle sanzioni in arrivo

La sensazione è che il tappo stia per saltare. Lo scandalo calcio-scommesse che si sta abbattendo nel nostro Paese sembra arrivato ad un punto di non ritorno, dove si susseguono confessioni su confessioni che allargano a macchia d'olio il giro malavitoso che ruotava intorno al mondo del pallone. E così, dopo che i due "zingari" Vinko Saka e Alija Ribic si sono consegnati alla giustizia, proseguono gli interrogatori da parte della procura di Cremona per cercare di fare luci sulla nerissima faccenda. Di Martino, anche per alcuni problemi di salute, ha dovuto temporaneamente cedere il passo a dei colleghi, ma l'indagine non si ferma, anzi, a breve potrebbero arrivare i primi provvedimenti non soltanto nei confronti dei giocatori indagati, ma anche, ed è qui la vera notizia, nei confronti delle società.

Già, sembra infatti in arrivo una vera pioggia di sanzioni, come ha anche annunciato il collega Mentana qualche giorno fa a La 7. Le voci arrivano anche alla testata di Toro News, ma il condizionale resta obbligatorio in quanto, come sempre facciamo, non trattandosi di fonti completamente certe, preferiamo viaggiare con i piedi di piombo. Le segnalazioni riguarderebbero diversi club di A e di B, cui sarebbe stata comprovata la responsabilità oggettiva dei fatti che ormai tutti conosciamo. Per alcune società si rischierebe di veder bloccato per ben dieci anni l'accesso alle competizioni europee; per altre, non solo ingenti sanzioni pecuniarie, ma anche forti penalizzazioni di punti se non addiriturra retrocessioni d'ufficio.

Tutta la trista vicenda verrà approfondita da Toro News tramite il nostro collaboratore Giaime Grieco, corrispondente da Roma per CinqueStelle TV, con articoli e servizi che potrete vedere nella nostra Web TV. Un nuovo terremoto sta per scuotere il calcio nostrano, e sembra destinato a lasciare traccia. Intanto, arriva da più parti la voce che l'ipotesi di concedere un'amnistia generale, visti i numerosi soggetti coinvolti, sia stata scartata sul nascere. Fortunatamente, perché una soluzione di questo tipo avrebbe vanificato ogni sforzo di far tornare a rendere credibile in tutte le sue componenti lo sport più amato d'Italia.

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