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BUENOS AIRES, ARGENTINA - NOVEMBER 29: Prime Minister of Italy Giuseppe Conte gestures during a meeting between the president of Argentina and the Prime Minister of Italy ahead of Argentina G20 Leaders' Summit 2018 on November 29, 2018 in Buenos Aires, Argentina. (Photo by Ricardo Ceppi/Getty Images)
"Non ci sarà più una zona rossa. Evitare su tutto il territorio italiano gli spostamenti a meno che non siano motivati da ragioni di lavoro, salute o necessità", ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il premier ha convocato una conferenza stampa per illustrare le nuove misure che saranno adottate in tutta Italia: "Capisco le famiglie e i giovani. Ma purtroppo tempo non ce n'è, i numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita dei contagi e delle persone decedute. Ai loro cari la vicinanza del governo e di tutti gli italiani".
IL PROVVEDIMENTO - "Le nostre abitudini vanno cambiate, vanno cambiate ora. E' stato aggiunto, rispetto al decreto precedente, anche un divieto di assembramento all'aperto e nei locali aperti al pubblico. Scuole e Università rimarranno chiuse sino al 3 aprile. Queste misure sono nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che sto per firmare e sarà in gazzetta nelle prossime. Le misure entreranno in vigore domattina. Ho già informato il presidente della Repubblica del provvedimento. Le misure sono state discusse e condivise con tutte le regioni. Gli istituti scolastici di ogni ordine e grado saranno sospesi fino al 3 aprile". Sugli spostamenti con l'estero il presidente ha dichiarato: "Gli spostamenti degli italiani avverranno sempre a quelle condizioni, con verifiche e controlli". Conte ha anche aggiunto: "Vista l'emergenza il mio auspicio è di coinvolgere anche l'opposizione".
IL MOMENTO - In tutta Italia estesi i divieti stabiliti due giorni fa per la Lombardia e altre undici province. L'Italia tutta diventa zona rossa in uno dei momenti più difficili della storia repubblicana: una delle conseguenze è lo stop a tutte le manifestazioni sportive, della Serie A in giù.
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