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Riceviamo un appello da un collega, l'"Uomo Libero", che ci mette a conoscenza di una realtà di gloria calpestata e infangata, quella dello Steaua di Bucarest, uno dei club più blasonati d'Europa. Un club con milioni di tifosi, ostaggio di un uomo di nome Gigi Becali.
Il presidente della società, personaggio ben fornito economicamente e al centro della vita politica ma anche di scandali e buchi di bilancio enormi, è contestato dalla tifoseria principalmente per aver umiliato i simboli rossoblù: Gheorghe Hagi, Marius Lacatus (vecchie conoscenze italiane), Laszlo Boloni. E' un patron che ha cambiato undici allenatori in sette anni (tra i quali Zenga), ma l'ultimo, quello di un altro italiano, Cristiano Bergodi, ha fatto davvero infuriare tutti: Becali voleva andare negli spogliatoi, nell'intervallo, per insultare i giocatori, il tecnico non gliel'ha permesso ed è stato cacciato. Anzi, degradato: "L'ho licenziato dalla prima squadra, ma ora dovrà allenare la seconda -dice il suo datore di lavoro- e non gli pago neppure la liquidazione!".I tifosi, esasperati, si sentono prigionieri. Una situazione che i sostenitori granata possono comprendere, tanto che, chi tra i sostenitori dello Steaua conosce le vicende del Toro, definisce Becali "il Cimminelli romeno". Dunque, tra i tanti nativi di Bucarest e dintorni che risiedono fuori dal Paese, è nata una contestazione allargata e diffusa contro il presidente: scattano foto, in ogni città d'Europa, in cui testimoniano il loro malcontento. Venutolo a sapere, la risposta di Becali è stata tremenda: restrizioni allo stadio, polizia con i cani dentro le curve, c'è chi racconta di minacce e comunque di un clima insostenibile, più simile ad una guerra che allo sport.
Un gruppo di rossoblù residenti a Torino e simpatizzanti granata ha scelto Superga per lanciare il proprio messaggio di contestazione, e al tempo stesso di vicinanza a chi, a Bucarest, si trova allontanato con la forza dalla propria passione: "Becali pleaca", ossia "Becali vattene", recita lo striscione. Superga, per dare significato, per dare la forza che viene da un grande dolore e che raggiunga un altro dolore, alleviandolo, e dicendo "qui, a Torino, c'è gente che vi capisce".
Siamo con i tifosi dello Steaua in questa loro battaglia per "liberare" il loro glorioso club.
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