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La riforma sui diritti tv potrebbe far chiudere "90° minuto". A confermarlo è direttamente la Radiotelevisione Italiana che, tramite un comunicato ufficiale fa sapere che "se non saranno riviste le decisioni della Lega, la Rai potrebbe essere costretta a rinunciare a trasmissioni storiche come 90° minuto". Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, che sembra però essere la naturale conseguenza delle norme e delle disposizioni fatte circolare nella giornata di ieri dalla Lega Serie A in tema di diritti tv. Se verranno confermate le scelte prese nei giorni scorsi, gli highlights delle partite di Serie A del prossimo anno saranno disponibili in chiaro prima sul web che in tv. Un dettaglio non da poco per trasmissioni come "90° minuto" che, dopo 48 lunghissimi anni, rischia di scomparire per sempre dal palinsesto Rai.
IL COMUNICATO — "In merito allo scenario che si va definendo relativamente all'acquisto dei diritti televisivi del campionato di calcio di Serie A per le prossime tre stagioni, la Rai evidenzia con stupore che si è davanti ad un rischio grave e incomprensibile per il servizio pubblico: non far vedere a tutti gli italiani il sabato sera e la domenica pomeriggio le immagini salienti delle partite, come avvenuto per oltre mezzo secolo, ma solo a chi può permettersi abbonamenti con privati". Questa la nota ufficiale pubblicata dalla Rai, che adesso chiede alla Lega di Serie A di "rivedere una decisione che danneggia tutti i tifosi". Una decisione che potrebbe portare alla chiusura di una trasmissione storica come "90° minuto". Un programma che ha fatto la storia del calcio nostrano e che sembra essere sempre più a rischio scomparsa: "La Rai - prosegue il comunicato - che ha contribuito, nel corso degli anni, a rendere il calcio lo sport più popolare, potrebbe essere costretta a rinunciare a trasmissioni storiche come 90° minuto. Chiediamo pertanto ai presidenti delle società di Serie A di rivedere questa decisione che danneggia prima di tutto i loro stessi tifosi e tutti gli appassionati di calcio".
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