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Doni rigetta le accuse

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 Lo scandalo del calcio-scommesse travolge inesorabile ogni ostacolo che trova sul proprio passaggio. Qualche giorno fa, all'inizio di questa telenovela, Signori dichiarò: “Abbiate pietà”. Questa volta a parlare...
Redazione Toro News

 

Lo scandalo del calcio-scommesse travolge inesorabile ogni ostacolo che trova sul proprio passaggio. Qualche giorno fa, all'inizio di questa telenovela, Signori dichiarò: “Abbiate pietà”. Questa volta a parlare è Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta ed al centro di alcune telefonate sospette da parte di individui coinvolti nell'inchiesta.

Non c'entro nulla – afferma il giocatore a 'La Repubblica' -. Mi viene da pensare che vogliano farmi passare per il capro espiatorio di tutta questa storia. E io non ci sto. Sono stato trattato come un mostro. Col passare dei giorni però mi pare tutto così assurdo. Mi stanno infangando. Il mio nome e quello dell'Atalanta sono quelli mediaticamente più forti. Che fanno più clamore. Gli altri calciatori arrestati e indagati sono ex ex o pesci piccoli”. Sulle persone che lo hanno citato aggiunge: “L'unico che conosco è Nicola Santoni. Gli altri né visti né sentiti". E sulle intercettazioni precisa: "Non c'è una, dico una, che mi riguardi direttamente e nella quale ci sia la mia voce. Ci sono sole persone che fanno il mio nome e sono dei millantatori. Io non ho combinato nessuna partita".