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Emanuele Calaiò eroe di Napoli

L'attaccante partenopeo, soprannominato "l'Arciere azzurro" per la sua forte mira sotto rete, è stato uno dei protagonisti della promozione del Napoli di De Laurentiis in serie A con 14 gol (4 rigori). Fra C1 e B, sono 38 le reti...
Redazione Toro News

L'attaccante partenopeo, soprannominato "l'Arciere azzurro" per la sua forte mira sotto rete, è stato uno dei protagonisti della promozione del Napoli di De Laurentiis in serie A con 14 gol (4 rigori). Fra C1 e B, sono 38 le reti segnate complessivamente in 3 anni. Il centravanti siciliano si sente molto legato al capoluogo campano e alla sua gente, così come ha dichiarato recentemente a radio Kiss, Kiss: "Per me segnare col Napoli è un’emozione unica. Io amo questa gente e se fossi in De Laurentiis confermerei la rosa in blocco". Queste dichiarazioni sono una prova che il centravanti vorrebbe rimanere dov'è, così come ha ribadito più volte.

Calaiò è nato a Palermo l'8 gennaio del 1982 ed è figlio di noti pasticceri cittadini, in pochi anni è diventato uno degli artefici di questo Napoli, rinato dopo l’entrata in scena di De Laurentiis. Il centravanti siciliano ha conquistato con il suo attuale club prima la promozione dalla C alla B ed in seguito è stato protagonista di questa cavalcata vincente, che ha riportato la ex squadra di Maradona nuovamente nella massima serie. Alto 1,79 per 75 kg a livello tecnico può essere considerato un giovane Pippo Inzaghi, veloce sotto rete, abile a ingannare l’avversario, sa segnare gol anche fortunosi, ma che arrivano grazie all'astuzia e alla buona mira del centravanti azzurro. Non va dimenticato che Calaiò è un prodotto delle giovanili del Torino, ma dopo aver vestito la maglia granata da titolare fu mandato in prestito in giro per l’Italia senza riuscire più a rientrare alla casa madre, anche per scelte sue personali.

Nella Primavera, stagione ‘98/99, era già considerato un grande talento, dove segnava gol a raffica, diventando l’idolo dei ragazzini e dei compagni più giovani, preso a modello come un attaccante moderno, dalle grandi potenzialità e dotato di una certa personalità. E' stato aggregato in prima squadra dal ’99 al 2001, dove in totale ha giocato 20 match segnando tre gol. Nel 2001/02 è passato alla Ternana, 10 presenze 2 gol, ma a gennaio è già al Messina, 12 partite, 2 gol, mentre dal 2003 al 2005 è stato in forza al Pescara, società dove ha conseguito la sua maturità professionale, giocando 70 partite e segnando 28 reti, prima in C1 e in seguito in B. Dal 2005 è in forza al Napoli.

Sin da piccolino, come raccontano i genitori, Calaiò dormiva con a fianco una palla, segno della sua immensa passione per il calcio. Al suo debutto in maglia granata ha esordito subito con il botto: il 6 gennaio 2000 in Reggina-Torino, entrato a partita in corso, dopo tre minuti ha messo a segno il suo primo gol da titolare con la maglia granata, anche se purtroppo la rete non è servita a nulla ai fini del risultato che si è concluso sul 2-1 per i calabresi. Quest’anno in 38 match giocati ha realizzato 14 score, diventando il capocannoniere del Napoli, non per niente, oltre ad essere chiamato l’Arciere azzurro, gode anche di due altri soprannomi: L’oro di Napoli e Goldrake.