di Gianluca Sacchetto
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Extracomunitari, da due ad uno in A
Un solo extracomunitario tesserabile dalle società di serie A per la prossima stagione invece di due e il mantenimento del blocco totale in B. E’ questo il verdetto principale del consiglio federale tenutosi nella giornata di ieri in via Allegri. Una novità importante per il nostro calcio, nel quale sempre più spesso i giovani non riescono a trovare spazio a causa dell’arrivo di stranieri, il cui prezzo del cartellino rappresenta una tentazione fortissima per i dirigenti di casa nostra.
La scelta di poter tesserare un solo extracomunitario in vista della stagione 2010/2011, sempre in sostituzione di un altro, senza quindi poter aumentare il numero totale, dovrebbe essere un’operazione atta ad evitare ciò e cercare di risollevare un calcio italiano in crisi profonda. Pur partendo dal presupposto che durante gli ultimi mondiali qualche scelta di Lippi abbia fatto discutere e sia risultata incomprensibile ai più, di giocatori giovani italiani di grande prospettiva non ve ne sono molti. Non è un caso che anche l’under 21 negli ultimi tempi, dopo anni di trionfi, abbia raccolto risultati piuttosto miseri.
“L’esigenza della valorizzazione dei vivai trova in questa decisione uno dei tasselli per il rilancio dei settori giovanili” ha dichiarato il presidente Abete nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri. “Nessuno ha la pretesa di risolvere tutti i problemi, che non sono ovviamente ricollegabili solo agli extracomunitari”.
Lo stesso Abete ha poi dichiarato che non è stato il flop della nazionale ad aver portato la Figc ad optare per la riduzione degli extracomunitari, perché già in precedenza alcune componenti avevano notato il numero sempre minore di giocatori convocabili in maglia azzurra. Può essere vero questo aspetto, ma di certo la clamorosa eliminazione di Cannavaro e compagni ha costretto i vertici ad accelerare i tempi del provvedimento.
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