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Quando andava a Madrid, senza appuntamento, per riprendere Kakà (gratis) dopo averlo ''prestato'' al Real alla modica cifra di 67.2 milioni di euro, non solo gli venivano spalancate le porte, di più. Quasi veniva steso il canonico tappeto rosso. Questo, e molto altro, era Adriano Galliani, ormai ex dirigente del Milan. L'ad presenterà le dimissioni perché: ''Il ricambio generazionale va bene, ma non così. Ci voleva più eleganza''. Commenta così all'Ansa la avvicendamento avvenuto con Barbara Berlusconi, figlia del presidente. ''Con o senza accordo sulla buonuscita, mi dimetterò per giusta causa fra pochi giorni. Forse aspetto la partita di Champions contro l'Ajax - continua Galliani -. Futuro? Devo prima sbollire, farò trascorrere un po' di tempo prima di decidere''. E' chiaro a questo punto che la convivenza con Barbara non è possibile e il patron Silvio - probabilmente è anche giusto che vada così - ha preferito puntare sulla linea di discendenza diretta. D'altronde si dice spesso che ''il sangue non è acqua''. Resterà sempre legato a questi colori, dice lo stesso Galliani che conclude il suo sfogo, rimarcando quanto fatto di recente in carriera: ''Io sono andato a Madrid quest'estate per prendere Kakà senza un appuntamento e mi hanno aperto gli uffici del Real e quando sono andato nell'agosto del 2010 a prendere Ibrahimovic al Barcellona il presidente Rosell è tornato apposta dalle ferie per me''.
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