Gian Piero Gasperini è intervenuto stamattina nella trasmissione Radio Anch'io Sport. Il tecnico genoano si è soffermato sulla partita di ieri vinta a Torino contro i granata, alla rissa post partita tra alcuni giocatori delle due squadre e alle polemiche che ne sono seguite nel dopo partita.
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Gasperini: ”Cairo si aspettava un trattamento diverso”
‘Bisogna saper perdere e quando si perde imparare anche a stare zitti’ esordisce il tecnico dei rossoblù. Poi, riferendosi a quanti hanno accusato il Genoa di essersi impegnato allo spasimo contro il Toro, impegno lesinato pare con le altre due squadre pericolanti Bologna e Genoa e di aver ‘condannato’ perciò alla retrocessione il Torino: ‘Ora tenteranno di direzionare le colpe diversamente. Fino a pochi minuti dalla fine la gara è stata corretta. Poi ci sono le immagini per verificare chi sono i colpevoli. Sono situazioni che non devono ripetersi. Io non sono mai stato 'anti' nessuno, io vivo a Torino...Anzi, le mie dichiarazioni sono state di auguri al Torino se andranno in B, e di prendere esempio da noi, che pochi anni fa eravamo in una condizione ancora peggiore, essendo addirittura scivolati in serie C’.
Poi l’allenatore del Genoa si sfoga e risponde per le rime ad alcune dichiarazioni del presidente granata Cairo, a sua volta intervistato nella stessa trasmissione radiofonica Radio Anch'io, e ai molti che si aspettavano una partita meno agonistica da parte della sua squadra anche in considerazione di un gemellaggio antico tra le due tifoserie, ormai praticamente cancellato dai fatti accaduti ieri all’Olimpico: ‘ La mia squadra ha interpretato con sportività l’impegno perché è così che si deve fare. Cairo probabilmente si aspettava un trattamento diverso e tra le righe lo faceva anche capire. Certe volte parte dai vertici la speranza di aggirare le regole. Non c'era nessun tacito accordo, non è stato quello il motivo della rissa. Noi a tre minuti dalla fine eravamo in piena corsa Champions e ce la siamo giocata fino in fondo’ afferma Gasperini.
Il tecnico genoano approfitta poi dell’intervista di Radio Anch’io per lanciare segnali a tutti i protagonisti del calcio italiano ed a ergersi a paladino della correttezza e dell’onestà che deve essere alla base dei comportamenti di chi il calcio lo dirige e lo pratica: ‘E poi resta la correttezza dello sport della quale non si vuole tenere conto. Posso capire che la retrocessione sia pesante per tutte le squadre, ma bisogna anche saper perdere. Quando si perde bisogna stare zitti. C'e' sempre un motivo che determina la sconfitta. Il Torino retrocederà in 38 partite, non con noi. Anche se io spero che si salvi’.
Su Chievo-Bologna, partita sulla quale il presidente Cairo ha sollevato qualche dubbio di accordo e nella quale non è stato fatto un tiro in porta da nessuna delle due squadre: "Chievo-Bologna non l'ho vista, ma è chiaro che non si sono dannate l'anima. Normale per due squadre che avevano timore di perdere. Ma in passato c'erano addirittura le scommesse dietro le partite. Sono atteggiamenti che vanno combattuti, con l'informazione che deve denunciare queste culture. Per esempio, si parla di gemellaggio tra noi e il Torino, ma se il gemellaggio significa allearsi per danneggiare altri, allora...
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