Uno dei motivi per cui Antonio Conte lascia il ruolo di commissario tecnico è certo la sensazione, esternata in più occasioni, per cui il movimento calcistico italiano non supporti adeguatamente la Nazionale. Insomma: i club sono restii a concedere alle Nazionali i propri giocatori per più tempo di quanto sia strettamente necessario. Un dato di fatto abbastanza incontrovertibile, che ha fatto infuriare Conte nell'ultimo biennio portandolo più volte al muro contro muro con i club (caso più recente, quando la Juventus ha negato Bonucci per lo stage pre-Europeo nonostante fosse squalificato per la Finale di Coppa Italia). Del resto, in molti sottolineano che Conte, quando era dalla parte opposta della barricata, ossia era tecnico di club, era il primo a lamentarsi per le pretese delle nazionali. In questo, Ventura è molto diverso. Il genovese è uno che ha sempre avuto il massimo rispetto per le esigenze dei commissari tecnici. E dire che di occasioni per farsi sentire ne avrebbe avute: come quando Maksimovic tornò da un allenamento con la Serbia con il piede fratturato. Eppure, mai una parola di troppo. E la capacità di andare oltre le difficoltà con il dialogo: siamo certi che i rapporti tra la Nazionale e i club, quando Ventura sarà al ponte di comando, saranno molto meno complicati che in precedenza.