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Ieri l'annuncio di Giampiero Ventura nuovo allenatore della Nazionale Italiana di calcio: tra i tanti osservatori di ogni risma e ogni livello, c'è chi applaude al merito di un allenatore che corona un lungo percorso di gavetta con la panchina più prestigiosa per un italiano, e c'è chi storce il naso: Ventura non ha mai vinto niente, Ventura non ha esperienza internazionale, Ventura è un catenacciaro, Ventura è vecchio, sono alcuni dei commenti che si sentono e si leggono in giro.
La scelta di Tavecchio, certamente, si porta dietro delle incognite: non siamo qui a negare questo. Ma, analizzando il profilo di Ventura, chi lo conosce non può non individuare delle doti che sicuramente gli faranno comodo, adesso che, dopo una carriera di trent'anni, è lì dove tutti gli allenatori vorrebbero essere.
Difficile dire se Ventura sia stato scelto come Ct in quanto migliore allenatore disponibile o il più abbordabile, non sappiamo se avrà successo o meno, essendo il compito sicuramente arduo. Ma Ventura ha le carte in regola per fare bene nel posto che è stato di altri ex granata come Pozzo e Bearzot, e la scelta di Tavecchio sottende ragioni calcistiche ben precise. Vediamo quali sono.
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