di Edoardo Blandino
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I verdetti della Serie A
Con il fischio finale di ieri pomeriggio, dopo 38 turni, il campionato 2008/2009 ha sancito i suoi verdetti definitivi. Come da pronostico l’Inter è campione d’Italia. Lo Special One Mourinho trionfa anche in Italia lasciando agli altri allenatori “Zeru Tituli”. Vince con tre turni di anticipo, insieme ad una squadra sulla carta imbattibile e due gradini più in alto delle concorrenti. Al secondo posto c’è la Juventus, risorta sulle ceneri dello squadrone che fu prima di Calciopoli. Tre anni fa era morta in Serie B, qualche mese orsono insidiava il primo posto ai nerazzurri. Tutto questo mentre l’altra squadra di Torino (chiamarla con il proprio nome oggi, all’indomani della retrocessione, sarebbe un disonore per gli Invicibili)in quattro anni non ha ottenuto altro che un mesto ritorno nella serie cadetta. Alla faccia del progetto… Il Milan ha raggiunto la Champions League, senza preliminari, ma ha dovuto faticare e non poco. I rossoneri l’hanno conquistata l’ultima giornata contro la Fiorentina. Ultima giornata che ha anche sancito l’addio di Paolo Maldini al calcio giocato e di Ancelotti dal Milan. Alla guida tecnica è subentrato Leonardo, mentre Carletto si accomoda sulla panchina del Chelsea.
A proposito di pianificazione un plauso va alla Fiorentina, insieme con il Genoa. I Della Valle in pochi anni dalla C sono risaliti fino ai vertici della A, confermandosi per il secondo anno consecutivo, mentre i Grifoni, splendidamente condotti da Gasperini si sono dovuti “accontentare” dell’Europa League solo per via della classifica avulsa favorevole proprio ai viola. Da sottolineare è anche il campionato del Cagliari. I sardi sono diventati una creatura plasmata a immagine e somiglianza del sorprendente Allegri, allenatore in grado di far bramare l’Europa ad una Piazza che neppure nei sogni più profondi poteva ipotizzare. E pensare che una sconfitta a Torino all’andata avrebbe probabilmente significato l’esonero del tecnico rossoblu…
Chi invece ha deluso è stata la Roma. Questa si è rivelata un’annata storta per i giallorossi, nata male, proseguita meglio, ma terminata sottotono. L’obiettivo era la Champions, inutile negarlo, è arrivato un sesto posto che conduce ai preliminari dell’Europa League. Ma il punto, adesso, è capire che ne sarà dell’A.S. Roma, visti i debiti e la possibile cessione. A Napoli hanno ancora tanti rimpianti. Dopo un’andata che profumava di Champions, il ritorno ha ridimensionato le aspettative dei partenopei. Reja conosceva i veri limiti della sua squadra, ma De Laurentiis e tutti i tifosi forse si erano illusi.
A parte vanno commentate invece Chievo, Bologna, l’altra squadra di Torino, Reggina e Lecce. I clivensi, dopo un inizio pessimo, hanno avuto il grande merito di tirarsi fuori, anche grazie a un grande Pellissier. Per quanto riguarda le altre squadre non c’è molto da dire. La pochezza di tutte e quattro avrebbe consigliato una retrocessione in blocco, per il bene della Serie A. Purtroppo le regole hanno imposto che una si salvasse. L’ha spuntata il Bologna. E l’altra squadra di Torino deve ricominciare tutto da capo. Ancora una volta.
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