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Idioti allo sbaraglio

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di Andrea Ferrini Che si tratti di ''ultrà prestati dal mondo del calcio'', come sostiene qualcuno, non si può ancora sapere ma una cosa è certa: si tratta di bestie ignoranti. In occasione della partita Pool...
Redazione Toro News

di Andrea Ferrini

 

Che si tratti di ''ultrà prestati dal mondo del calcio'', come sostiene qualcuno, non si può ancora sapere ma una cosa è certa: si tratta di bestie ignoranti. In occasione della partita Pool Comense-Bracco Geas, match valido per i quarti dei playoff di A1 femminile e vinto dalla Geas 75-65, una ventina di sostenitori locali hanno lanciato cori razzisti nei confronti della cestista di colore Abiola Wabara.

Abiola, genitori nigeriani ma nata e cresciuta a Parma, nazionale azzurra, una laurea a Baylor negli Usa, pittrice per hobby, a fine partita si dirige a muso duro verso il gruppetto di esagitati, mostrando molti più attributi di tutti coloro che si trovava di fronte. La raggiunge qualche sputo ma serve l’intervento del presidente Mazzoleni e delle amiche di capitan Giulia Arturi a trattenerla, per fermare la rabbia, più che giustificata, della cestista.

''Gli insulti da parte dei tifosi fanno parte del gioco, dobbiamo fingere di non sentirli e andare avanti. Quando però mi sono sentita chiamare 'scimmia' e 'negra di m...' non ho potuto restare indifferente. Mi spiace per il tentativo di reazione ma queste cose non devono succedere, mai. A tutto c'è un limite, è davvero triste vedere uomini adulti che prendono di mira e insultano in particolare una donna, sfociando poi nel razzismo più bieco.''

''Mentecatti'' come li ha definiti il presidente della Fip Dino Memeghin che ha telefonato alla Wabara per tranquillizzarla: ''Abiola è una delle nostre migliori giocatrici di interesse nazionale. Solo dei mentecatti possono rovinare uno spettacolo sportivo come sono i playoff. Il basket è sempre stato caratterizzato dalla multirazzialità e i giocatori stranieri e di altre etnie hanno, nel tempo, permesso al nostro sport di crescere e di affermarsi. Mi auguro che sia un caso isolato ed esprimo tutta la solidarietà mia personale e di tutta la federazione ad Abiola.''

Idioti li definiamo noi, in quanti persone non in possesso di adeguate capacità intellettive e, per questo, da isolare. Il pubblico degli stadi (di tutti gli sport) e i giudici di gara imparino da Abiola: non è giusto stare a guardare o ignorare gesti simili. In occasioni del genere l'unica soluzione è opporsi a comportamenti del genere e far sì che non avvengano. Altrimenti si fa il gioco di questi idioti.