Quella di ieri avrebbe dovuto essere la tappa dello Zoncolan e del Crostis. Ma purtroppo non è stato così, perché una decisione assurda da parte della giuria del Giro ha impedito che lo fosse. Una decisione presa la sera prima della partenza (venerdì) su pressione dell'Unione Ciclistica Internazionale, ufficialmente per motivi di sicurezza, visto che le ammiraglie non avrebbero potuto percorrere la discesa del Crostis ritenuta pericolosa. Ma in realtà appare evidente come dietro questa decisione ci sia lo zampino di alcuni dei gruppi sportivi più potenti, tra i quali quello della Saxo Bank di cui fa parte l’attuale maglia rosa Alberto Contador che avrebbe avuto solo da perdere nel percorrere una discesa considerata da lui stesso una “barbaridad” in un giro finora dominato in lungo e in largo.Peccato che il giro sia stato presentato a fine ottobre e che quindi il percorso fosse noto a tutti fin da allora. Anche se la stessa Associazione dei Corridori aveva dato il suo benestare solo alcuni giorni fa, il Crostis non si doveva fare, perché lor signori avevano deciso così e le hanno trovate tutte pur di non far disputare la tappa così com’era stata disegnata dagli organizzatori. Chi se ne frega delle decine di persone che hanno lavorato per settimane per mettere in sicurezza la strada? Chi se ne frega di coloro che sono partiti da tutta Italia e da mezza Europa apposta per andare sul Crostis e che attendevano lassù da giorni il passaggio dei corridori? Chi se ne frega di quelli che ieri mattina si sono svegliati all'alba, sono saliti sulle loro bici, si sono fatti un mazzo così per scalare la montagna e per seguire da vicino una tappa da leggenda ed hanno ricevuto in cambio un pugno in un occhio? Chi se ne frega del popolo del ciclismo che ieri si è mosso in massa? I Signori del ciclismo pensano solo a difendere il loro orticello dorato. E tutto il resto passa in secondo piano. Senza pensare che è proprio la gente col suo amore sconfinato a tenere in vita questo sport meraviglioso. Comunque, Crostis o non Crostis, la tappa si è svolta lo stesso nonostante il tentativo di bloccarla da parte di alcuni tifosi locali delusi per la decisione di non affrontare la citata montagna carnica. Lo Zoncolan su cui era previsto l’arrivo resta comunque una salita durissima, con una pendenza media di oltre il 10 per cento e punte massime tremende superiori al 20 per cento. Una sorta di calvario che da queste parti chiamano “Inferno”, ma che, tra numerosi cartelli di ispirazione dantesca, conduce al Paradiso del traguardo posto ai 1730 metri d’altitudine.Alla fine l’ha spuntata Igor Anton, scalatore basco di Galdako il quale a metà salita ha salutato il gruppo dei migliori in classifica per lanciarsi in solitaria verso una meritata vittoria di tappa. Dietro di lui i “grandi” si sono dati battaglia con Contador e Nibali che, dopo aver staccato Scarponi, hanno proceduto a lungo affiancati all’inseguimento del battistrada. A quel punto era lecito attendersi che i due migliori della classifica generale arrivassero insieme all’insegna del reciproco rispetto. Invece, quando mancava poco più di un chilometro alla fine, Contador ha staccato il siciliano andandosi a prendere un inutile secondo posto e incrementando il proprio vantaggio sul rivale di soli 7 secondi che alla fine risulteranno certamente superflui in un Giro che lo Spagnolo sta letteralmente dominando. Contador rimane naturalmente maglia rosa ed ora precede in classifica proprio Nibali di 3’20”, mentre alle loro spalle il vincitore di giornata Igor Anton ha scalzato dal terzo posto il marchigiano Scarponi, ora quarto ad oltre quattro minuti. Contador fortissimo. Contador forse imbattibile. Contador fischiato sul traguardo e all’atto della premiazione. Non tanto per lo sgarbo perpetrato ai danni di Nibali, quanto perché lui e la sua squadra sono stati visti dal pubblico di casa come i principali responsabili della “castrazione” della tappa odierna.Siamo certi che il Crostis prima o poi verrà riproposto in uno dei prossimi giri.Dubitiamo invece del fatto che Contador e la sua squadra prenderanno molti applausi nei prossimi giorni e in particolare nella durissima tappa che oggi porterà i corridori da Conegliano a Gardeccia Val di Fassa: una frazione di 229 chilometri ed oltre 6000 metri di dislivello con ben quattro gran premi della Montagna (Piancavallo, Forcella Cibiana, Passo Giau-Cima Coppi, Passo Fedaia) prima dell’arrivo in salita posto ai 1948 metri del Rifugio Gardeccia. Un autentico “tappone” da leggenda in cui non mancherà lo spettacolo sia naturalistico che agonistico.Contador è certamente un fenomeno, ma la storia dello sport insegna che non è sufficiente vincere molto per dimostrare di essere dei veri campioni. Occorrono anche altre doti che lo Spagnolo, o chi lo gestisce, oggi ha dimostrato di non possedere pienamente. Peccato davvero. ORDINE D’ARRIVO QUATTORDICESIMA TAPPA DA LIENZ AL MONTE ZONCOLAN:1. Igor ANTON (Spagna) in 5h04’26”2. Alberto CONTADOR a 33”3. Vincenzo NIBALI a 40”4. Michele SCARPONI a 1’11”5. Denis MENCHOV a 1’216. John GADRET a 1’38”7. Mikel NIEVE (Spagna) a 1’52”8. Hubert DUPONT (Spagna) a 1’55”9. Kanstantin SITSOV (Bielorussia) a 2’05”10. José RUJANO (Venezuela) a 2’11”CLASSIFICA GENERALE:1. Alberto CONTADOR (Spagna) in 54h45’45”2. Vincenzo NIBALI (Italia) a 3’20”3. Igor ANTON (Spagna) a 3’21”4. Michele SCARPONI a 4’06”5. John GADRET a 5’23”6. Kanstantin SITSOV a 5’37”7. Denis MENCHOV a 6’06”8. Hubert DUPONT a 6’12”9. Roman KREUZIGER a 6’40”10. David ARROYO a 6’43”
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