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Il dramma del Rayo Vallecano

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di Stefano Rosso - A Madrid, all'ombra dei grandi palcoscenici europei calcati da Real e Atletico, c'è una piccola realtà di periferia che sta letteralmente vivendo un dramma. Si tratta del Rayo Vallecano, formazione del quartiere...
Stefano Rosso

di Stefano Rosso - A Madrid, all'ombra dei grandi palcoscenici europei calcati da Real e Atletico, c'è una piccola realtà di periferia che sta letteralmente vivendo un dramma. Si tratta del Rayo Vallecano, formazione del quartiere Valleka, che quest'anno, dopo aver conquistato sul campo la Primera Division, si trova in condizioni economiche disastrose, con la società sull'orlo della bancarotta e la tifoseria sul piede di guerra.

E' passato poco più di un mese da quel 22 maggio - il 3-0 sullo Xeres aveva regalato a bomber Piti&compagni la matematica promozione - e dai festeggiamenti anomali a suon di 'botellon' comuni tra giocatori e sostenitori in giro per i prati di Madrid, eppure ad oggi non ci sono già più certezze per la prossima stagione.

Durante l'ultima stagione la famiglia Ruiz-Mateos, aspramente contestata dalla tifoseria che era addirittura arrivata a tapezzare lo stadio Teresa Rivero di manifesti "Ruiz-Mateos lleva Valleka" (Ruiz-Mateos via da Valleka, ndr), aveva ceduto, tra l'ottimismo generale, il 98% della società a Raul Martin Presa. Il neopresidente aveva provveduto immediatamente a saldare gli stipendi arretrati di giocatori e dipendenti del Rayo che latitavano da più di un anno, ma ha poi chiuso il portafogli in vista della prossima annata.

Ai giocatori infatti è stata concessa la possibilità di svincolarsi gratuitamente - così come capitò nel 2007 al Levante che guidò Gianni De Biasi - e la società ha già comunicato che sarà la formazione Primavera a dover affrontare in vari Cristiano Ronaldo, Messi nel prossimo campionato di Primera Division.

A complicare ulteriormente la situazione c'è però l'assenteismo totale della dirigenza: nonostante molti club spagnoli abbiano già aperto la campagna abbonamenti a Valleka ancora non si sa nulla e sebbene gli uffici societari siano regolamente aperti, all'interno si trovano soltanto due imbarazzati addetti di segreteria, anche loro all'oscuro di tutto.

La gente per strada è spaesata: "Non si sa nulla circa la fine che faremo - ha raccontato un signore che s'aggirava attorno alle biglietterie del Rayo in cerca di informazioni - per l'anno prossimo sappiamo solo che l'abbonamento costerà poco perchè giocheremo con i ragazzini, ma l'importo nessuno sa dirlo. Il sito internet della società non viene aggiornato da mesi e non c'è modo di contattare nessuno". Sull'aspetto tecnico, poi, la situazione è ancora più allarmante: "L'allenatore della Prima squadra - José Ramón Sandoval, ndr - durante la festa per la promozione aveva detto che sarebbe rimasto, ma quando ha capito l'aria che tirava se n'è subito andato e così hanno fatto molti altri giocatori; la Primavera è stata promossa interamente ma anche il loro tecnico se n'è andato per cui non sappiamo neanche chi dirigerà gli allenamenti".

Lo stesso idolo della tifoseria Francisco Medina Luna, meglio noto come Piti, ha espresso la sua perplessità alle pagine dei quotidiani sportivi spagnoli: l'attaccante, il pezzo più pregiato della squadra madrilegna, vorrebbe restare a calcare il terreno di gioco del Teresa Rivero ma non è ancora riuscito a mettersi in contatto con la società per discutere nè delle offerte che ha ricevuto nè della prossima stagione in maglia franjiroja.

Una fine poco felice per quella squadra che agli inizi del 2000 era riuscita addirittura a qualificarsi in Uefa grazie alla classifica fair-play arrivando fino ai quarti di finale della competizione dopo aver eliminato compagini del calibro di Lokomotiv Mosca e Bordeaux.