di Edoardo Blandino
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Il falso perbenismo tutto italiano
Tante, se non tutte le speranze di vincere la finale playoff dipendono dall’esito del ricorso presentato per Bianchi. Si sa, nel calcio le decisioni strane si sono sempre prese e sempre si prenderanno. Ad ogni tormentone si dice che il calcio si sia finalmente ripulito da tutto il marcio che lo ha sempre contraddistinto, ma poco dopo ecco rispuntare tutti i dubbi, tutte le controversie e tutte le assurdità di alcuni provvedimenti presi dai vertici del calcio italiano. Purtroppo la Legge in Italia non è uguale per tutti ed in particolare, in ambito sportivo, quanto scritto nei pesanti tomi che detengono tutte le norme non sempre riesce ad essere applicato. Salvo poi ricorrere successivamente all’applicazione di sciocche regole spesso trascurare.
L’Italia è un Paese bigotto dove vige il finto perbenismo. Ad ogni angolo della strada si sentono persone che insultano, imprecano o bestemmiano. Basta prendere la macchina, fare un giro nel traffico delle ore di punta e in poco tempo si possono ascoltare gli improperi più blasfemi mai uditi. C’è chi tira in mezzo il Signore, chi si rivolge alla madre di Gesù o chi semplicemente impreca contro uno dei tanti Santi in paradiso. La cosa è ormai talmente comune che ad udire espressioni simili non ci si stupisce neanche più. D’altronde il gergo è in continuo divenire e cambia rapidamente. Gli usi e costumi della gente mutano talmente in fretta che ciò che era di moda poco tempo fa, ora è assolutamente old.
Le Bestemmie sono tra le espressioni più offensive e diseducative che una persona possa pronunciare. Eppure nessuno si scandalizza quando un proprio amico, un conoscente o un passante esclama tale vocabolo. Lungi da noi voler difendere chi si appella alla religione in modo offensivo , ma l’Ipocrisia che regna sovrana in questo Paese è ancora più assurda del cambiamento radicale in atto nel linguaggio comune.
Qualcuno può sostenere che la televisione debba essere un’insegnante di vita e che non si possano tollerare le Bestemmie. Corretto. Ma allora si puniscano tutti quelli che imprecano contro il Signore, non solamente alcuni. Se Bianchi ha pronunciato davvero quelle parole – ed è tutto ancora da dimostrare –, allora è giusto che paghi. Ma quanto vale per il capitano granata deve valere anche per tutti gli avversari. Vogliamo applicare il regolamento alla lettera? D’accordo, allora giochiamo il ritorno a Brescia senza tutti quelli che in campo hanno nominato almeno una volta il Signore a sproposito. Andiamo a ricercare tutte le immagini di gara e puniamo davvero ogni singolo giocatore, non solamente quelli indicati dai delatori frustrati a fine gara. Scommettiamo che si giocherebbe la finale con in campo le sole riserve?
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