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Nasce una nuova collaborazione editoriale tra TN ed il dottor Stefano Suraci, fra i più apprezzati medici dello sport in Piemonte nonchè responsabile negli anni scorsi dello staff sanitario del Torino FC. In questo spazio settimale verranno approfonditi i temi d'attualità, dall'attenzione alla salute nello svolgimento di sport amatoriale e professionistico fino alle grandi inchieste ed ai casi di doping e malattie derivate dall'assunzione di sostanze proibite, nonchè agli spunti che ci offrirà l'attualità (ad esempio, l'infortunio di un calciatore).
E' consuetudine attribuire alla figura dello Specialista in Medicina dello Sport, come quasi unica competenza, quella di esecutore delle visite medico sportive; queste, se occupano ancora un importante ruolo nella professione, non costituiscono l’unica espressione delle sue capacità. Il Medico specialista in Medicina dello sport possiede approfondite conoscenze di medicina preventiva, di traumatologia e riabilitazione, di patologie correlate allo sport e non. È in grado di effettuare una completa valutazione dello sportivo al fine di formulare giudizi di idoneità, programmi di allenamento e riabilitazione dello sportivo che abbia subìto un trauma ed elaborare programmi di educazione alimentare con eventuale integrazione sport specifica.
E’ chiaro che anche i soggetti che non praticano attività sportiva possono essere valutati dal medico sportivo sia in ambito nutrizionale sia in quello traumatologico, in quanto la fisiopatologia del trauma sportivo è paragonabile a quella del trauma accidentale.
Il Medico Sportivo si forma presso la Scuola di specializzazione in Medicina dello sport, di durata quadriennale alla quale si accede mediante un concorso con la laurea in Medicina e Chirurgia. La Scuola in Medicina dello Sport forma specialisti che abbiano maturato conoscenze teoriche, scientifiche e professionali relative alla medicina delle attività fisico-motorie e sportive, con prevalente interesse per la tutela della salute dei praticanti tali attività in condizioni fisiologiche e patologiche.
Riguardo alla visita d’idoneità agonistica, si ritiene un eccezionale mezzo di prevenzione primaria: infatti permette di effettuare periodicamente un ottimo screening dell’efficienza cardio-respiratoria dell’organismo dell’atleta e dello sportivo “amatoriale”. Si mette tra virgolette amatoriale, perché non possiamo sicuramente considerare tale un podista che per esempio corre 5 volte alla settimana o un ciclista amatore che fa 1000 Km all’anno.Il rapporto qualità prezzo di questa vista è poi sicuramente imbattibile. Infatti in quale visita con un prezzo che in Piemonte si aggira tra i 40 e i 50 euro vengono valutati così tanti parametri:- condizioni dello stato di salute del sistema cardiaco mediante un ECG a riposo e sotto sforzo- eventuali patologie dell’apparato urinario mediante l’esame delle urine- funzionalità respiratoria mediante la spirometria- esame obiettivo di cuore / polmoni ed addome- vista
Il vero problema consiste nel modo in cui viene percepita dal paziente questa eccezionale visita, infatti spesso l’unico interesse di quest’ultimo è quello di tornare a casa il più velocemente possibile con il suo certificato verde. Mi ricordo per esempio di un Signore arrabbiatissimo che non mi voleva pagare la visita perché gli avevo momentaneamente sospeso il certificato per accertarmi in modo più approfondito sul suo stato di salute. A quel punto, io gli chiesi se quando va a fare gli esami del sangue non paga se ha il colesterolo elevato.La responsabilità principale di questa situazione è del Medico Sportivo che si presta ad un assurdo ed estenuante gioco al ribasso applicato da molti centri che effettuano la visita medico sportiva. Certo, a questo gioco al massacro, partecipano allegramente anche le società sportive ed il paziente che, felice per aver risparmiato 1 o 2 euro su una visita medica, non si preoccupa minimamente della qualità della stessa.Dato che va fatta, ritengo intelligente farla nel modo migliore possibile. Assicuratevi innanzitutto che, durante la vostra visita, presenzi un medico sportivo (spesso accade che la visita venga effettuata da “tecnici” e poi successivamente refertata da un medico); poi, che venga svolto qunato elencato precedentemente. E mi raccomando, arrabbiatevi con chi vi fa pedalare o salire e scendere da un gradino per 30 secondi: quello non può essere considerato un Test sotto sforzo serio ed attendibile.
Per fortuna, non tutti i centri si comportano in questo modo, di conseguenza basta sapere scegliere. Effettuare la visita medico sportiva, naturalmente in modo serio, per tutti coloro che si accingono ad iniziare un’ attività sportiva in modo continuativo, e non solo per gli agonsiti, risulta fondamentale per verificare la propria efficienza fisica ed evitare rischi di patologie più o meno gravi. Tale visita è indispensabile nel giovane in età evolutiva, perché permette di evidenziare eventuali patologie a rischio, ma soprattutto perché permette di intervenire su problematiche strutturali importanti per un corretto sviluppo ed accrescimento: eccesso di peso, alterazioni delle curve della colonna vertebrale, alterazioni dell’appoggio plantare e del ginocchio (valgo, varo ecc). Queste alterazioni, se trascurate, possono dare origine in età adulta a patologie metaboliche, cardiologiche od ortopediche.
Ugualmente importante si rivela tale controllo nell’adulto che, quasi sempre, dopo anni di sedentarietà decide di iniziare l’attività fisica con attività considerate blande come pesistica in palestra, step, aerobica, spinning, calcio a 5, podismo ecc., che invece sono tutte ad alta intensità e quindi con una componente di rischio. Un controllo dell’efficienza cardiaca, respiratoria e dell’apparato osteo-articolare e muscolo-tendineo, è obbligatorio per prevenire patologie o infortuni, talvolta molto seri. Stefano Suraci
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