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Il mondo a forma ovale

Redazione Toro News
di Walter Panero "Il rugby è uno sport da bestie giocato da gentiluomini, il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da bestie, il football americano è uno sport da bestie giocato da bestie."(Henry Blaha,...

di Walter Panero

 

"Il rugby è uno sport da bestie giocato da gentiluomini, il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da bestie, il football americano è uno sport da bestie giocato da bestie."(Henry Blaha, giornalista)

“Il rugby è l'unico sport nel quale il talento non conta nulla, se non collabora con la squadra” (Marco Paolini, attore italiano).

“Il rugby è aggressività e guerra, ma dopo viene la pace più bella del mondo” (Marco Bollesan, ex allenatore della Nazionale Italiana).

 

Basterebbero le tre frasi riportate sopra per descrivere il rugby. Sport durissimo, ma rispettoso di regole ferree. Sport nel quale puoi avere tutto il talento che vuoi, ma quello che conta è sempre e solo la squadra. Sport in cui i giocatori in campo si scambiano botte da orbi dal primo all'ultimo secondo, ma dopo ogni scontro si rimettono in piedi quasi come se nulla fosse accaduto e riprendono a giocare ed a scontrarsi come e più di prima. Sport nel quale, al termine di ogni battaglia, si va tutti al pub a bere una birra. Insieme. Compagni ed avversari. Perché il rugby è così: ci si danno botte per quasi due ore, ma poi si va tutti a festeggiare e capita di vedere due giocatori che prima in campo se le davano di santa ragione che ora si abbracciano come vecchi amici. Benvenuti a bordo, signori, tutto questo (e non solo) è il mondo ovale e magico del rugby!

La leggenda narra che il rugby nacque in Inghilterra nel collegio omonimo nel lontano 1823, quando il giovane studente William Webb Ellis, giocando a calcio, prese la palla in mano e si mise a correre, segnando di fatto la linea di demarcazione tra l'handling game (il rugby, appunto) e il dribbling game (il calcio). E proprio alla memoria del giovane studente, considerato per tradizione l'inventore di questo gioco, è dedicato il trofeo messo in palio in occasione di ogni Coppa del Mondo di rugby.

La settima edizione della rassegna mondiale prenderà il via venerdì 9 settembre alle 20,30 ora locale (10,30 in Italia) all'Eden Park di Auckland in Nuova Zelanda, con il match tra gli All Blacks padroni di casa e Tonga e proseguirà per oltre quaranta giorni: la formula, infatti, prevede una lunghissima fase preliminare nella quale le partecipanti sono ripartite in quattro gironi da cinque squadre ciascuno. Le prime due di ogni raggruppamento accederanno alla fase successiva ad eliminazione diretta che inizierà tra circa un mese. Quindi semifinali (15 e 16 ottobre) e la finalissima che si disputerà domenica 23 ottobre (ore 11,00 italiane) sempre all'Eden Park.

I padroni di casa, capitanati da Richard Mc Caw, sono come sempre considerati il faro del torneo. E davvero non si vede una squadra che sia in grado di arrestarne la marcia che li porterebbe alla seconda affermazione mondiale della loro storia, dopo quella sempre casalinga della prima edizione del 1987. Da allora, pur partendo ogni volta con i favori del pronostico e pur schierando autentici fuoriclasse come il fenomeno Jonah Lomu, i Neozelandesi  hanno iniziato un lunghissimo digiuno che ha gettato nel panico l'intero movimento rugbystico di un paese in cui il rugby non è uno sport, ma una ragione di vita. Chi potrà contrastare gli All Blacks?Innanzi tutto l'Australia dell'imprevedibile e giovanissimo Quade Cooper, che vanta a livello mondiale una tradizione invidiabile: primi nel 1991 e nel 1999, secondi nel 2003 dietro gli Inglesi. In secondo luogo, il Sudafrica: gli Springboks sono campioni in carica e potranno contare sul solito collettivo da combattimento nel quale si inserisce la “stella” Habana, già protagonista con otto mete nell'edizione precedente disputatasi in Francia.Da non sottovalutare, come sempre, l'Inghilterra dell'ormai “vecchio”Wilkinson (vincitrice un po' a sorpresa dell'edizione 2003 e seconda nel 2007) e la Francia che, pur non avvalendosi più dei chili dell'”orco” Chabal, rimane sempre una delle Nazionali più accreditate per fantasia e tradizione: non a caso furono proprio i “galletti” ad eliminare gli spocchiosi Neozelandesi nei quarti di finale della passata edizione.Una citazione meritano infine il Galles e l'Argentina, giunta quarta nell'ultima edizione.

E l'Italia? Purtroppo non abbiamo alcuna possibilità (tanto per capirci: chi volesse puntare 1 euro su una nostra vittoria finale ne vincerebbe addirittura 300). L'obiettivo realistico, e non certo semplice, sarebbe quello di centrare per la prima volta la storica qualificazione ai quarti di finale. Dopo una partita da considerarsi impossibile contro l'Australia (domenica 11 settembre, 5,30 ora italiana), affronteremo la Russia (martedì 20 settembre alle 9,30) e gli Stati Uniti (martedì 27 settembre, sempre alle 9,30) in due match che si possono considerare tutto sommato alla nostra portata. La qualificazione per noi dovrebbe quindi decidersi nel match contro l'Irlanda di domenica 2 ottobre. Nell'ultima partita ufficiale, in occasione del Sei Nazioni, gli Irlandesi ci batterono per due soli punti al termine di una partita che avevamo condotto fino a due minuti dal termine, quando O'Gara piazzò il suo calcio vincente. Chissà che la rivincita non arrivi proprio nell'occasione più importante. Sarebbe davvero l'ideale coronamento per la carriera azzurra del  “coach” Sudafricano Nick Mallet che, comunque vada, al termine della manifestazione lascerà il posto al Francese Jacques Brunel. Il passaggio ai quarti sarebbe una bella soddisfazione per lui. E soprattutto per tutti noi.

Ma bando alle ciance! Da venerdì il mondo diventerà ovale. Non mi resta che augurare buon mondiale a tutti coloro che conoscono già questo sport meraviglioso. E soprattutto a coloro che non lo conoscono ancora ed impareranno ad apprezzarlo magari proprio a partire da questa manifestazione iridata. Questi ultimi, in particolare, si renderanno conto di quanto sia bello e romantico questo sport. E soprattutto di quanto sia vicino all'ideale di sport e di vita che ogni tifoso del Toro ha, o dovrebbe avere.

 

COMPOSIZIONE DEI GIRONI:

POOL A:

Nuova ZelandaFranciaTongaCanadaGiappone

POOL B:

Argentina InghilterraScoziaGeorgiaRomania

POOL C:

AustraliaIrlandaItalia RussiaStati Uniti

POOL D:

Sud AfricaGallesIsole FijiSamoaNamibia

 

QUARTI DI FINALE:

Sabato 8 ottobre (ore 8,00 italiane): vincente gruppo C contro seconda gruppo D.Sabato 8 ottobre (ore 10,30 italiane): vincente gruppo B contro seconda gruppo A.Domenica 9 ottobre (ore 8,00 italiane): vincente gruppo D contro seconda gruppo C.Domenica 9 ottobre (ore 10,30 italiane): vincente gruppo A contro seconda gruppo B.

 

SEMIFINALI:

Sabato 15 ottobre (ore 11,00 italiane): vincente primo e secondo quarto di finale.Domenica 16 ottobre (ore 11,00 italiane): vincente terzo e quarto quarto di finale.

 

FINALE TERZO POSTO: Venerdì 21 ottobre, ore 10.30 italiane.

FINALISSIMA: Domenica 23 ottobre, ore 11,00 italiane.

 

Chi volesse vedere l'intero calendario dei prossimi mondiali può dicidare il seguente link:

 

Sul rugby hanno detto:

“Segnare una meta richiede una serie di azioni che in un qualunque altro contesto procurerebbe ai protagonisti una condanna a quindici anni di galera” (Pelham Greville Wodehouse, scrittore inglese).

“Il rugby è un gioco per gentiluomini di qualsiasi classe, eccetto i cattivi sportivi di qualsiasi classe”. (Motto della squadra dei “Barbarians”).

“Il rugby è come l'amore: devi dare prima di prendere. Quando hai la palla è come fare l'amore: devi pensare al piacere dell'altro prima che al tuo” (Serge Blanco, estremo della Nazionale francese degli anni '80)

“Il rugby è una partita a scacchi giocata in velocità” (Anonimo).

“Il rugby è la poesia del sacrificio” (Andrea Lo Cicero, pilone della Nazionale italiana)

“A rugby si gioca con le mani e con i piedi, ma soprattutto con la testa e con il cuore” (Diego Dominguez, ex giocatore della Nazionale italiana).

“Il rugby è uno sport senza giro d'affari, senza allori e anche senza donne. Quasi quasi non è neanche uno sport” (Claudio Bisio, attore comico italiano).

“Il pallone da rugby è imprevedibile come una donna” (Diego Dominguez, ex mediano della Nazionale Italiana).

“Il rugby è lo sport dell'amicizia:prendi botte per te e anche per il compagno che hai di fianco” (Andrea Gritti, ex giocatore della Nazionale Italiana).

“Il rugby è una religione. Infatti, quando avevo una partita, mia madre correva a prendere il rosario.” (Marco Pavesi, giocatore di rugby italiano).

“Il rugby è una voce del verbo dare. A ogni allenamento, a ogni partita, a ogni placcaggio, a ogni sostegno dai un po' di te stesso. Prima o poi qualcosa ti tornerà indietro” (Marco Pastonesi, giornalista italiano).

“Gli Inglesi giocano a rugby perché lo hanno inventato. Gallesi, Irlandesi e Scozzesi perché, picchiando gli Inglesi in qualsiasi altro modo, finirebbero in galera” (Francesco Volpe, giornalista).

“I Gallesi dicono che il rugby sia lo sport giocato in paradiso. Speriamo anche all'inferno e in purgatorio: di sicuro lì ci sono più giocatori” (Alessandro Troncon, ex giocatore della Nazionale italiana).

“Nel rugby ci sono quelli che suonano il piano e quelli che lo spostano” (Pierre Danos, nazionale francese).

“Il rugby sono quattordici uomini che lavorano insieme per dare al quindicesimo mezzo metro di spazio” (Charlie Saxton, ex giocatore degli All Blacks).

“Il rugby è uno sport egualmente nobile, faticoso e figlio di buona donna” (Marco Paolini, attore italiano).

“Il vero spirito del rugby: due tempi di riscaldamento per prepararsi ad un grande terzo tempo” (Claudio Bisio, attore italiano).

“La più bella vittoria l'avremo ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare a rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il rispetto, la disciplina e la capacità di soffrire. Questo è uno sport che allena alla vita.” (John Kirwan, ex giocatore degli All Blacks ed ex allenatore della Nazionale Italiana).

“Tutto ciò che la vita esige dall'uomo si trova in una squadra di rugby” (Kléber Haedens, scrittore francese).

 

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