di Walter Panero
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Il ritorno dell’Eroe
Se fate un giro in un qualunque paese delle Fiandre (come città vi consiglio Bruges e Gand) e domandate ad un qualsiasi ragazzino per strada che poster abbia appeso nella propria camera, con ogni probabilità non vi tirerà fuori il nome di un calciatore della sua squadra preferita, e neppure quello di un pilota di Formula Uno o di Moto GP. Infatti, la sua risposta sarà quasi sicuramente Tom Boonen, detto Tornado-Tom, detto anche Tommmeke dal nome del fumetto che hanno dedicato ad un eroe che gli somiglia.
Tom Boonen piace a tutti. Piace ai vecchi appassionati di ciclismo ai quali fa tornare in mente il grandi “cacciatori di classiche” del passato come Van Looy, De Vlaemink e Museeuw (lasciamo stare Merckx che era due livelli sopra a tutti); piace alle mamme per le quali è il genero ideale; piace alle figlie, visto che è belloccio ed ha il sorriso aperto di chi ha voglia di vivere e di divertirsi; piace, come detto, soprattutto ai ragazzini che lo considerano un vero, grande Eroe da imitare malgrado i problemi con la droga di qualche anno fa.
Un eroe vincente, anche se le vittorie del trentunenne di Mol stavano diventando sempre più rare negli ultimi anni. O meglio, continuavano ad esserci, ma mancava la grande vittoria laddove da queste parti tale appellativo lo si dà alla vittoria nell'unica corsa che per un Fiammingo valga davvero la pena vincere: la Ronde van Vlaanderen. Il Giro delle Fiandre. In effetti, dopo le due vittorie ormai antiche del 2005 e del 2006, le edizioni precedenti avevano dato a Tom solo delusioni, come quando nel 2008 e nel 2009 aveva dovuto far buon viso a cattivo gioco di fronte alle due vittorie consecutive del compagno di squadra Devolder; o ancora come quando nel 2010 era stato umiliato dallo Svizzero Cancellara sul mitico Muur, la salita “monumento” di questa corsa che una decisione discutibile dell'organizzazione ha quest'anno cancellato dal percorso, impoverendolo se non dal punto di vista tecnico, almeno da quello del rispetto della tradizione che è l'essenza del ciclismo.
Proprio quando l'Eroe vincente sembrava ormai al tramonto e i ragazzini parevano costretti ad andare alla ricerca di altri idoli, ecco che Tom si risveglia. Che oggi potesse essere la giornata buona per il Grande Ritorno dell'Eroe, lo si è capito abbastanza presto. Mancavano poco più di sessanta chilometri al traguardo, quando quello che tutti consideravano il grande favorito della corsa, ovvero lo Svizzero Cancellara “litigava” con uno dei sacchetti del rifornimento e finiva a terra. Corsa all'ospedale con una probabile frattura alla clavicola. Corsa finita. Appuntamento con la vittoria rimandato.
“E adesso che farà il nostro Eroe?” si chiedevano a questo punto le centinaia migliaia di persone di tutte le età giunte come sempre a celebrare il loro rito pagano a bordo strada sventolando le loro bandiere.
“Essendo nettamente il più forte ed il più esperto, attenderà che succeda qualcosa, insomma che qualcuno lo attacchi, per poi rispondere...” pensava da par suo l'umile narratore che qui racconta, standosene comodamente seduto in poltrona con una bella birretta in mano, il che concilia le capacità di giudizio. O forse no, ma fa lo stesso.Infatti, qualcosa alla fine è successo davvero: quando mancavano circa diciotto chilometri all'arrivo, al terzo passaggio sul Muro denominato “Oude Kwaremont” (Vecchio Quaremont) il Veneto Alessandro Ballan (già trionfatore nel 2007) si lanciava da solo all'avanscoperta. Subito, nessuno sembrava reagire. Ma passavano pochi secondi che una macchiolina gialla si lanciava all'inseguimento del battistrada: l'altro Veneto Pippo Pozzato che, soltanto due mesi fa, giaceva in un letto di ospedale con la clavicola rotta. Due Italiani a giocarsi il Fiandre? Sarebbe stato troppo bello. Per noi, non per i Fiamminghi. Ma per fortuna di questi ultimi, dietro al secondo Veneto (quello vestito di giallo) appariva un'ombra lunga ed azzurrina, scortata dalle bandiere col leone nero su fondo giallo. Era l'Eroe Tom! Forse sarebbe stato meglio se non fosse stato Pippo a riportarlo sotto: facile dirlo col senno di poi, inoltre il Fiandre non è riservato alle squadre Nazionali.
Sta di fatto che a diciassette chilometri dall'arrivo c'erano tre uomini davanti, e si capiva benissimo che la corsa era finita lì, nel senso che da dietro nessuno avrebbe più avuto la forza di rientrare: né il coraggioso Paolini, né il fortissimo ma inesperto Sagan (“prima di vincere una grande corsa bisogna imparare a perderla”, diceva non so più chi).
“Ma se ce lo portiamo all'arrivo, perdiamo undici volte su dieci!” pensavano all'unisono i due ragazzoni Veneti. E infatti ci provavano ad evitare la loro condanna: Pozzato tentava di allungare sul Paterberg (l'ultimo dei sedici Muri in programma oggi), Ballan gli stava dietro con facilità, mentre Tom arrancava. Perdeva qualche metro, ma resisteva. E lì vinceva la corsa per la prima volta.Vinceva per la seconda volta andando a riprendere Ballan, che ci provava a più riprese negli ultimi chilometri, ben sapendo di essere irrimediabilmente battuto in una volata a tre.Vinceva per la terza volta, quella definitiva, sul rettilineo di arrivo posto ad Oudenaarde. Ballan subito tagliato fuori, l'Eroe Tom partiva, Pozzato cercava di rimontare. Niente da fare.Primo Tom Boonen, al terzo successo nella storia (record assoluto eguagliato). Secondo Pippo. Terzo Ballan. Il gruppo, staccato di quasi quaranta secondi, veniva regolato da Van Avermaet che batteva Sagan.
L'Eroe è tornato! E il suo popolo può nuovamente cingerlo col proprio abbraccio caloroso e rumoroso, che sa di birra e di sudore.Sono contenti tutti, da quelle parti: i vecchi, le mamme, le figlie, i ragazzini. Mi piace pensare che ci sia qualcuno lassù che è contento a propria volta. Wouter Weylandt, certo. Ma anche e soprattutto quei ventidue angioletti che sono passati dalle montagne al cielo pochi giorni fa su un'autostrada svizzera.Sono certo che molti di loro avevano in camera un poster dell'Eroe Tom. E per chi crede a certe cose è davvero bello saperli felici.
Un po' meno felici siamo noi Italiani. Peccato davvero. Ora molti parleranno di grande occasione sprecata. Ma io credo che non ci sia nulla di vergognoso nel perdere contro uno più forte.Credo insomma che non ci sia nulla di male nel perdere contro un Eroe.
CLASSIFICA DEL GIRO DELLE FIANDRE 2012:
1. Tom BOONEN (Belgio) 6h04'33”2. Filippo POZZATO (Italia) s.t.3. Alessandro BALLAN (Italia) a 1”4. Greg VAN AVERMAET (Belgio) a 38”5. Peter SAGAN (Slovacchia) s.t.6. Niki TERPSTRA (Paesi Bassi) s.t.7. Luca PAOLINI (Italia) s.t.8. Thomas VOECKLER (Francia) s.t.9. Matti BRESCHEL (Danimarca) s.t.10. Sylvan CHAVANEL (Francia)
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