Sarà che dopo una retrocessione si fa fatica ad accettare il verdetto maturato (in qualunque modo sia arrivato) sul campo, sarà che i precedenti in Italia non mancano (anche se, dopo quello granata del 2005, i fallimenti di società di Serie A sono scomparsi); fattostà che circolano voci su possibili inadempienze nei confronti del fisco da parte di una società della massima categoria, segnatamente il Siena.
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Il Siena e le sue difficoltà
La società dell’allenatore Giampaolo, proprio il mister conteso dai granata, viene data per essere navigante in brutte acque già da un paio d’anni. In questi giorni c’è chi parla di un club addirittura a rischio per quanto concerne l’iscrizione al campionato, per la quale mancherebbero i fondi tanto che i toscani potrebbero usufruire del lodo Petrucci e ripartire dalla B. In questo caso, la conseguenza sarebbe un reintegro del Torino in Serie A.
Quali gli argomenti a sostegno di tali speranze granata? Provando ad indagare, sinora non siamo venuti a conoscenza di nulla di concreto in merito a tali ipotesi. Dirigenti di Monte dei Paschi le hanno bocciato come “totalmente infondate”, e se è vero che da parte dei banchieri senesi potrebbe esserci interesse a non avvalorare tali voci, è altrettanto giusto ammettere che da parte granata esiste quello opposto. I colleghi della stampa locale, compresi quelli che quotidianamente sono a contatto con la realtà del club di Lombardi Stronati (foto), cascano dal pero, come si suol dire: è la prima volta che sentono parlare di simili difficoltà.
Idem chi si occupa degli aspetti economici del calcio, come Marco Liguori. Tutti sono a conoscenza del fatto che i bianconeri siano in fase di smobilitazione, o quasi: ceduto Kharja, in partenza Coppola, Galloppa e altri, le ambizioni del Siena si ridurranno drasticamente a partire dalla prossima stagione, motivazioni queste che hanno indotto Marco Giampaolo a voler sospendere il rapporto che lo legava ai toscani; ma, nonostante persistano le voci sulle difficoltà economiche in cui verserebbe, queste non paiono sufficienti a mettere in dubbio l’iscrizione alla Serie A.
Elementi non probanti a sostegno delle speranze granata risiedono anche nell’immobilismo cairota di questi primi giorni post-campionato. Il Torino, in questi anni, non si è mai distinto per rapidità nell’operare, ma il nulla cui si è approdati finora dà adito a congetture: forse, si sussurra, il presidente sa che esiste la possibilità di rimanere agganciati alla Serie A. Se così fosse, il Siena, cui mancherebbe per il momento un acquirente interessato, potrebbe cambiare di proprietà solo dopo un eventuale fallimento e seguente adesione al lodo Petrucci, in B; insomma, un iter che i granata ben conoscono.
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