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Il titolo è ovviamente ironico, il presidente sa benissimo quanto siano corteggiati dagli altri i suoi talenti in rosa, ma spiega al meglio la situazione. Con i diversi emissari pronti a contattare e a trattare direttamente con i giocatori, senza passare dal club di via Arcivescovado.
Ventura come Re Mida, Petrachi il diesse dalle uova d'oro. Da quando il tandem tecnico lavora assieme con continuità, il Torino ha iniziato a marciare dritto verso nuovi orizzonti. Che per certi versi ricordano quelli di un tempo: la notte al San Mames non è come la Finale di Amsterdam, ma la strada è quella giusta.
Ventura come Re Mida, sì. Ogni giocatore che passa per le sue mani - ammesso e non concesso che questo gli dia retta su tutta la linea - diventa un piccolo campione. Pronto a solcare i grandi palcoscenici. Non è un caso infatti se tutti, lo stesso Baselli lo ha ribadito ieri, approdano al Toro consapevoli che con Ventura potranno migliorare e consacrarsi come campioni.
Non è un caso neanche il fatto che molte squadre ogni anno posino gli occhi sulla rosa granata, desiderose di strapparne quanti più petali possibili. E se da un lato Darmian - come era giusto che fosse - è pronto a mostrare il suo valore nel Manchester United, dall'altro riecheggiano da tempo diverse sirene turche. Per Glik e Maksimovic, per Amauri (un pensierino forse...) e Maxi Lopez. Ora, pare, anche per Quagliarella. In tutti i casi - si legge - i vari club hanno ''allacciato i contatti con l'entourage dei giocatori''. Con il Torino no. Mai. Neache per sbaglio.
Ed è così che - sarà per il fascino delle uova d'oro, sarà per l'influenza della Catena del Tauro - in Turchia è scoppiata la Toro-Mania. Il bello è che Cairo non lo sa...
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