Se fino a qualche tempo fa era un rischio, ora è diventata una vera e propria certezza. Dal 2012 l’Italia schiererà ai nastri di partenza della Champions League solo tre squadre, con due di esse che prenderanno parte direttamente alla fase a gironi e una che dovrà, invece, superare i preliminari nel mese di agosto per poter partecipare alla massima competizione continentale per club. Una vera e propria disdetta per il calcio italiano, che fino a circa un decennio fa guidava la speciale classifica del ranking, grazie a buoni risultati in Champions ma soprattutto a quelli strepitosi raccolti in Coppa Uefa. Dal 1989 al 1999, in undici edizioni quindi, l’Italia trionfò in ben otto di esse, con tre titoli conquistati dall’Inter, due dal Parma e dalla Juventus e uno dal Napoli. Poi, dal momento della fusione con la Coppa delle Coppe, il buio più totale.
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Italia sempre più giù nel ranking Uefa
L’Europa League non è mai stata digerita dalle nostre compagini, spesso eliminate nelle primissime battute della competizione e quest’anno neanche l’Inter è riuscito a tenere alto il nome del calcio italiano, sancendo il definitivo crollo. Nel ranking Uefa aggiornato questa mattina, comanda l’Inghilterra, seguita a ruota dalla Spagna, mentre in terza posizione, a distanza già notevole, si trova la Germania. L’Italia è quarta, con un coefficiente appena superiore ai 60 punti, la Francia quinta (53) e il Portogallo sesto, a quota 49. Ma è da tenere d’occhio la situazione lusitana, perché può contare su tre delle quattro semifinaliste dell’attuale Europa League e, di conseguenza, potrebbe compiere un salto importante in graduatoria.
Venendo alle considerazioni finali è evidente come la perdita di una squadra in Europa vada ad incidere in maniera pesante sul campionato italiano. Con appena cinque formazioni che vanno in Europa, il rischio è che molte compagini di metà classifica possano perdere motivazioni ben prima di aprile o maggio. A quel punto ci chiediamo non sarebbe meglio tornare alle 18 squadre nella massima serie e/o introdurre un meccanismo simil playoff per l’ultimo posto europeo, magari dando la possibilità alle squadre piazzate fino al dodicesimo posto di sognare la ribalta continentale? Altrimenti le partite decise dalle “differenti motivazioni” diventerebbero tante, troppe.
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