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Il pareggio ottenuto all'esordio con la Spagna ha soddisfatto tutti coloro i quali hanno a cuore le vicende della nazionale ma nonostante si sia trattato senza dubbio di un risultato positivo, tenendo conto della quotazione dell'avversaria e anche del periodo non certo felicissimo dell'Italia di Prandelli, reduce da tre sconfitte consecutive nei test che avevano preceduto l'Europeo, oggi è già tempo di gara quasi da dentro o fuori.
Con una sconfitta (ipotesi peggiore) gli azzurri sarebbero praticamente fuori dalla rassegna continentale, perché dovrebbero sperare in una serie di risultati favorevoli per accedere alla seconda fase. Non va molto meglio in realtà anche in caso di pareggio nel match odierno contro la Croazia. Perché se nella gara di stasera tra Spagna e Irlanda dovessero prevalere gli iberici, come ampiamente prevedibile, a quel punto il destino dell'Italia sarebbe comunque appeso ad un filo. La squadra di Prandelli si troverebbe a due punti, con Spagna e Croazia a quota quattro. A quel punto nell'ultima giornata alle due nazionali potrebbe bastare un pareggio con gol per condannare un'Italia magari vincente sull'Irlanda.
Le tre squadre verrebbero, infatti, a trovarsi a pari punti (5) e conterebbe la differenza reti negli scontri diretti, con la possibilità di calcolare in anticipo quanti gol potrebbero bastare nel pareggio. PIù difficile a dirsi che altro ma ai tifosi azzurri è sufficiente un esempio per far capire loro come un pareggio oggi sarebbe deleterio. Otto anni fa, Europei in Portogallo, e Italia che deve sperare che Svezia-Danimarca non finisca due a due per accedere ai quarti di finale. Invece, accade proprio ciò e le lacrime di Cassano accompagnano l'uscita dal torneo della nazionale allora allenata da Trapattoni. Oggi il pericolo "biscotto" è di nuovo presente e per scongiurarlo l'Italia dovrà centrare l'intera posta quest'oggi.
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