Basta un rigore ben calciato (due volte) da De Rossi all'Italia per prendersi i 3 punti contro la Bulgaria e scappare al comando del gruppo H, complice anche lo scivolone della Croazia in Norvegia. Basta un lampo del vice-capitano della Roma per indirizzare gli azzurri di Conte verso una sempre più certa qualificazione, per centrare la quinta vittoria su otto partite giocate e rimanere ancora imbattuta in competizioni ufficiali.
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Italia: un primo posto con qualche dubbio
Le statistiche parlano di 16 tiri contro 6, di cui rispettivamente 7 e 2 dentro lo specchio della porta. 3 calci d’angolo, addirittura 21 calci di punizione: una partita “dominata”. Eppure, il risultato finale è quel che è, 1-0 su rigore. L’Italia crea, tira, ma concretizza ben poco.
L’avvio è frizzante e promettente, la prima clamorosa occasione arriva dopo poco più di 40 secondi dal fischio d’inizio. Lo stesso calcio di rigore è assegnato dopo cinque minuti: partita che si mette subito in discesa al Barbera. Eppure, pur controllando il gioco e non correndo rischi eccessivi, gli azzurri non raddoppiano, e servono due grandi interventi di Buffon (uno nei minuti di recupero del secondo tempo) per evitare la beffa ed il pareggio della squadra di Bogdanov. Il gioco c’è e non c’è, l’Italia si accende e si spegne a intermittenza, dipendendo ancora molto dal talento individuale, dalle giocate dei singoli: Candreva su tutti, El Sharawy subito a rimorchio. Al fischio finale il risultato è positivo, l’obiettivo è centrato con il “minimo indispensabile” e la nazionale è vittoriosa. Prima e vittoriosa. Ma i dubbi rimangono.
Rispetto alle partite precedenti, comunque, il gruppo azzurro ha certamente fatto passi in avanti: il ct sembra aver dato comunque un gioco, una manovra, determinati schemi. Senza dubbio il ruolo di allenatore della nazionale non è semplice, e non si possono pretendere tra i giocatori l’intesa e la fluidità di manovra che appartengono ai club. In fin dei conti, a Coverciano ci si riunisce soltanto a distanza di mesi, non certo di ore.
Un’Italia quindi in crescendo, ma che ha ancora margini di miglioramento giganteschi. Sperando che la prima cosa ad aumentare sia la costanza: la luce deve rimanere sempre accesa. Allora sì, questa nazionale potrà togliersi delle soddisfazioni.
Federico Bosio
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