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”La cultura, importante quanto fragile”

Stefano Rosso
di Stefano Rosso Si è conclusa ieri sera con il reading satirico di Antonio Albanese e Michele Serra la seconda edizione - quest'anno in versione speciale in occasione del 150° anniversario dell'unità d'Italia - della...

di Stefano Rosso

 

Si è conclusa ieri sera con il reading satirico di Antonio Albanese e Michele Serra la seconda edizione - quest'anno in versione speciale in occasione del 150° anniversario dell'unità d'Italia - della Biennale della Democrazia, il laboratorio pubblico permanente volto a contribuire e diffondere la cultura della democrazia e la pratica democratica, articolato in cinque giorni di appuntamenti pubblici: lezioni, dibattiti, letture, forum internazionali, seminari di approfondimento e momenti diversi di coinvolgimento attivo della cittadinanza.

A fare da cornice alla rassegna, come da tradizione, è stata la Torino prima capitale dell'Italia unita: piazza Carignano ed il suo teatro sono stati il cuore della manifestazione che si è allargata per tutta la città, passando dalla Cavallerizza Reale al Teatro Regio, senza dimenticare la grand'aula del Senato, ricostruita proprio in quel Palazzo Madama, sede appunto del primo Senato italiano. Non sono però stati dimenticati i luoghi simbolo della contemporaneità e quindi anche Palazzo Nuovo - sede delle facoltà umanistiche - e le Officine Grandi Riparazioni hanno dato il loro contributo, oltre all'apporto di numerose altre piazze ed edifici storici, luoghi simbolo dell'aggregazione pubblica spontanea.

Quest'anno, ad aprire le danze, è stata la lectio magistralis del governatore di Bankitalia Mario Draghi, seguita in serata dallo spettacolo, gratuito, del comico toscano Roberto Benigni che ha deliziato i presenti ripronendo un passo celeberrimo del proprio repertorio: il VI canto del Purgatorio di Dante Alighieri. Il tutto dietro alla parola attenta dello studioso di diritto - come lui stesso ha preferito definirsi durante il dialogo socratico con Luciano Canfora nella giornata conclusiva - Gustavo Zagrebelsky, moderatore degli interventi principali della rassegna, nonchè presidente del comitato organizzatore della Biennale.

Durante i cinque giorni di eventi, come lo stesso Zagrebelsky ha avuto modo di osservare e sottolineare più volte nel corso dei suoi interventi, è venuto fuori il tema dell'istruzione e della cultura, tanto importante quanto fragile da sostenere e difendere dai continui attacchi a cui è sottoposta, i quali ne minano la sopravvivenza.

La rassegna - a cui hanno partecipato personaggi politici, professori, scienziati, architetti e vari altri rappresentanti del vasto e multidisciplinare palcoscenico culturale non solo italiano - si è quindi conclusa, nel pomeriggio, con il già citato dialogo socratico tra Canfora e Zagrebelsky sul tema della "democrazia" ed in serata, come anticipato, dal duetto satirico Albanese-Serra, per voce dei quali la Biennale della Democrazia ha salutato e ringraziato tutti i partecipanti alla rassegna dalla splendida cornice del Teatro Regio: appuntamento a fra due anni.