"Lavoriamo per sei squadre B in Lega Pro già l'anno prossimo". Queste le parole di Gabriele Gravina, presidente della Lega dopo le elezioni del 4 gennaio, destinate a scatenare un terremoto nel sistema calcistico italiano. Già, perché uno dei tabù del calcio nostrano sembra essere sul punto di cadere.
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La Lega Pro apre alle seconde squadre: possibile rivoluzione in arrivo
"Squadre riservate a chi dispone di licenza Uefa e di quelle nazionali. Gli altri paletti andranno studiati". Queste, fino ad adesso, le proposte di Gravina. A giudizio del presidente, i limiti anagrafici oggi in atto non hanno migliorato la situazione, anzi l'hanno peggiorata. Il solo modo per vedere dei giovani di qualità calcare i campi dei professionisti sembra essere il sistema delle seconde squadre, in atto da tempo in Spagna, dove esse possono salire fino alla seconda categoria. I vantaggi sono notevoli: finalmente i giovani delle grandi società potrebbero fare esperienza vera ai livelli agonistici della Lega Pro, ben diversi da quelli che può concedere al momento i Campionato Primavera. Una palestra di grande aiuto per la crescita umana e sportiva del giocatore, forse la strada giusta per aprire la strada alla gioventù nel calcio italiano, sostenuta, finora, solo a parole.
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