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E' senza dubbio l'uomo del giorno. Il suo nome campeggia sulla totalità dei quotidiani mondiali, ma non è un importante uomo politico, neanche il salvatore di questo pianeta. E' solo un calciatore uruguaiano, il suo nome è Luis Suarez.
CARRIERA - Attuale capocannoniere di una delle Nazionali più titolate del globo, il classe '87 è, probabilmente, l'attaccante più forte del mondo. Arriva al calcio che conta con il Nacional, squadra di Montevideo, che guida alla conquista dello scudetto 2005/2006. I suoi 11 gol attirano l'attenzione del calcio europeo, ad acciuffare il talento uruguaiano è il Groningen per poco meno di un milione di euro. Segna 10 gol nel campionato 2006/2007 e arriva subito al punto più alto del calcio olandese, l'Ajax. Con i lancieri resta fino al gennaio 2011 e gioca 159 partite segnando 111 gol tra Eredivisie, Champions League, Europa League e Coppa d'Olanda. Al termine di una trattativa lunga e complessa, passa al Liverpool per la cifra di 26,5 milioni di euro. Segna subito all'esordio contro lo Stoke City, il primo di 82 gol in maglia Red. Da sempre uno dei migliori attaccanti del pianeta, esplode definitivamente in questa stagione siglando 31 gol, eguagliando il record di Alan Shearer e Cristiano Ronaldo e guidando il Liverpool ad un soffio dal titolo che manca dal 1990.
GENIO - Attaccante dinamico, veloce, abile con i piedi, di testa e dotato di un letale tiro dalla distanza, semina il panico nelle difese di tutto il mondo da quando a iniziato a giocare a calcio. La Nazionale dell'Uruguay non è un ambiente semplice, i tifosi sono abituati ad uno standard elevato di prestazioni, non a caso sono la seconda Nazionale più vincente del Sudamerica, o forse la prima. Il Brasile ha vinto più Mondiali, ma l'Uruguay ha vinto il doppio di volte la Copa America rispetto ai verdeoro. Il calcio uruguaiano è molto più concreto e senza fronzoli rispetto al tradizionale calcio bailado brasiliano o al calcio spettacolare argentino e Suarez incarna perfettamente questo spirito.
SREGOLATEZZA - Il suo calcio è spesso fatto di contrasti duri, molto fisici che, purtroppo, sfociano in veri e propri atti di follia. Il brutto episodio di razzismo che lo ha coinvolto e di cui a farne le spese è stato il francese Evra è una brutta pagina della sua carriera che sembra aver archiviato e superato dopo la squalifica per 8 gare e 40000 sterline di multa. Altra brutta pagina della sua carriera che non ha superato, anzi ieri ha dimostrato di averla letta di recente, è quella dei morsi agli avversari. Al di là della facile ironia che si può fare su questi gesti è un peccato che una della stelle più brillanti dell'intero calcio mondiale perda così la testa. Il primo avversario a subire un morso da Suarez è stato Bakkal, giocatore che, a tempi in cui Suarez militava nell'Ajax, giocava con la maglia del PSV Eindhoven. Il secondo episodio ha avuto molta più risonanza perchè il giocatore morso è stato Ivanovic, difensore serbo del Chelsea. Per quell'episodio Suarez venne squalificato per sette giornate oltre a ricevere una multa salata. Nella partita di ieri, con gli occhi del mondo che guardavano la partita tra Italia e Uruguay, a venir morso è stato Chiellini. L'arbitro non ha preso provvedimenti, ma la FIFA sembra intenzionata ad aprire un'inchiesta che potrebbe precludere a Suarez la possibilità di giocare ancora in questo Mondiale 2014 e forse anche oltre.
Giocatore straordinario, che preso per mano la sua Nazionale e trascinata a vette impensabili negli ultimi anni, che però ha manifestato in carriera questi momenti di follia a cui non pare ci sia soluzione.
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