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La7 e Dubai, Cairo ci pensa

Federico Danesi
Da Dubai a La7, sono giorni caldissimi per Urbano Cairo. Perché nel futuro, anche prossimo, dell’imprenditore alessandrino che non di riflesso è pure presidente del Toro, ci sono diversi tavoli su cui giocare partite...

Da Dubai a La7, sono giorni caldissimi per Urbano Cairo. Perché nel futuro, anche prossimo, dell’imprenditore alessandrino che non di riflesso è pure presidente del Toro, ci sono diversi tavoli su cui giocare partite importanti, fors’anche più di quelle della sua squadra. La partita La7 - Si comincia lunedì, quando si chiuderà ufficialmente la raccolta delle offerte per le pretendenti al pacchetto messo in vendita da Telecom Italia Media. Offerte non vincolanti, d’accordo, ma pur sempre offerte. E  tre giorni dopo, nel Cda previsto per il gruppo che controlla La7, La7d e Mtv Italia, se ne dovrebbe parlare. Dopo il ritiro, pratyuca,ente ufficiale, sia di Mediaset che con questa operazione si sarebbe troppo esposta economicamente, ma anche del gruppo Murdoch e di Fastweb, sulla carta rimangono in corsa pochi pretendenti, come il gruppo H3G che è di proprietà cinese, il fondo Clessidra, la tedesca Rtl, Discovery Channel, ma pure il Gruppo Cairo.

Cairo alla finestra - Ufficialmente il diretto interessato non ha ancora confermato ma nemmeno smentito, dichiarando che in settimana sarebbe forse tornato sull’argomento anche se per ora non l’ha fatto. Così crescono le possibilità, soprattutto dopo il crollo delle azione di TI Media che potrebbe portare anche ad un valeva almeno 81 milioni di euro per La7 e la maggioranza di Mtv. Cairo Communication cura già la raccolta pubblicitaria per il gruppo, cresciuta del 10,8% rispetto nei primi otto mesi 2012 rispetto agli stessi del 2011. Come a dire un bel passo, dovesse essere lui in prima persona a farsi avanti anche se nell’affare potrebbe essere sostenuto dal multimilionario Tarek Ben Ammar, principale azionista tra l’altro dei canali Sportitalia.

Arriva l'emiro?  - E poi c’è Dubai, nuova possibile destinazione per il ritiro di fine anno, come anticipa ‘Tuttosport’. Ventura ha chiesto il caldo e non Malta, dove il Toro a fine 2011 si è trovato complessivamente male. Inoltre il 6 gennaio si giocherà Catania-Toro,. Quindi dagli Emirati i granata potrebbero andare direttamente in Sicilia senza ripassare da Torino. E soprattutto il calcio da quelle parti più che altrove è visto ancora come un business, lo dimostrano gli investimenti profondi dei quali hanno beneficiato negli ultimi anni PSG e Malaga, ma anche indirettamente Arsenal o Milan attraverso le sponsorizzazioni. Andare a Dubai potrebbe voler dire ampliare il campo degli amanti del Toro e intessere rapporti commerciali che vadano al di là della semplice ospitalità.

I tifosi sognano - Per ora si ragiona sulle ipotesi, sia in campo televisivo che in quello delle partnership. Ma il futuro, con un Filadelfia ancora da costruire, un Olimpico da sfruttare al massimo e una tv da rimettere in sesto, potrebbe anche interessare molto più di un presente fatto sì di 8 mila abbonati ma anche di una passione che è sempre viva, in tutta Italia. Agli arabi forse interesserà relativamente, ma quando si parla di affari le antenne si rizzano anche da quelle parti.

 

Federico Danesi

(foto M.Dreosti)